Le analisi si sprecano, i litigi da asilo anche, insomma la bruttissima campagna elettorale ligure sta proseguendo sotto nuove forme ancora più acide e sterili dovute al fatto che ormai le urne sono chiuse e la cruda realtà si presenta sotto forma di dati assoluti e percentuali, ma alla fine non è molto diversa da quella che si respira per strada.
Io ho fatto una scommessa, un salto fuori dal cerchio, ho votato Rete a Sinistra, e quella ha perso, non miseramente, ma ha perso.
Non ci voleva un esperto per capirlo, bastava seguire le ultime settimane di campagna, molti come me, di fronte alla sfaldamento generale, si sono rifugiati in un
voto personale, ma di progetti politici per la regione non se ne sono visti.
Tutto è stato un enorme concorso di bellezza, un carrozzone di proclami e collocamenti politici nazionali, ha vinto nelle urne quello più aggressivo e unitario, e come al solito ha vinto il “fuori urna”, l'astensionismo, quasi il primo “partito” in assoluto.
Quel che sarebbe servito era un progetto per la Liguria e per il suo capoluogo, Genova.
Perché è il momento di pensare meno alle etichette e più alla città:
ora Genova! C'è un filo rosso nel centrosinistra, anzi un intreccio di diversi colori, fatto di persone che a volte non votano, che restano intorno al PD e alleati se questi sanno produrre qualcosa di nuovo e promettente, come per esempio è apparso Doria nel 2012, ma che se la proposta di centrosinistra non è indipendente dai soliti giochi di potere votano altrove, magari i 5 Stelle, oppure Musso, e se hanno pelo sullo stomaco si rifugiano sempre nel solito voto, tra mille disillusioni e alla ricerca di una buona preferenza da dare. Qualcosa di molto simile a “
Fantozzi al voto”.
A questi indipendenti di centrosinistra bisogna dar voce non con una rete di interessi e personalismi, ma con un progetto per Genova!
Indipendenti perché mettiamo la città al primo posto, di
centrosinistra perché sappiamo che bisogna uscire fuori da una politica fatta di egoismo, malaffare e concentrata solo sul presente, e invece dobbiamo portare avanti un
ABC semplice e chiaro:
Ambiente,
Benessere e
Chiarezza delle regole.
Ambiente perché serve un piano di sicurezza del territorio, non bastano alcune infrastrutture fatte con mille ritardi, ma un forte sostegno al lavoro e a reti d'imprese al fine di investire sul nostro verde in maniera utile a tutta la città e la sua qualità,
Benessere perché Genova e la Liguria sono tra le parti d'Italia col peggiore servizio per i pendolari, perché Genova è la città più vecchia d'Italia, ma si continuano a smantellare i servizi alle persone e ogni discorso sul trasporto pubblico locale diventa una trincea tra pubblico e privato, senza accorgersi che abbiamo perdite in società come “Genova parcheggi” che dovrebbero avere insegne d'oro, grazie alle strisce blu e invece hanno i conti in rosso, per cui sarebbe l'ora di riordinare Genova e le sue “partecipate” pensando al servizio e alle persone,
Chiarezza delle regole perché non possiamo avere 9 Municipi che servono solo come parafulmine politico e amministrativo per Palazzo Tursi e nessuna chiarezza sul chi ha responsabilità tra uffici e politici, perché è grazie a questa confusione che nasce l'abusivismo, le mafie proliferano e di riflesso fanno breccia le “ruspe leghiste” che colpiscono i deboli (colpevoli e non colpevoli) e fanno finta che le mafie non vi siano (ROMeridionali penseranno), quando invece “basterebbe” chiarezza e rispetto delle regole.
Io voglio portare avanti questo progetto, penso che ora sia il momento per Genova.
L'altra sera in quel di Lubiana durante una cena da me preparata ci siamo confidati tra Erasmus italiani, che ci era venuta voglia di scappare all'estero, ma ora che si avvicina il ritorno a casa, sta salendo la voglia di lottare in Italia.
Lo stesso è per me, e vorrei portare avanti un progetto capace di riportare a Genova ragazzi e ragazze andati via e attirare anche nuovi talenti.
Per cui non mi importa delle possibili epurazioni, assemblee in corso, cantieri per nuove sinistre (come sempre al plurale senza pluralità), quando tornerò troverò il modo di incontrarmi con tutte le persone, gli amici con cui ho condiviso momenti di vita politica e non solo e deciderò come portare avanti al meglio un progetto indipendente di centrosinistra per Genova, perché
ora Genova!Alberto Spatola