Avviso ai naviganti, questo post è scritto solo come atto di narcisistica chiarezza e trasparenza con un tocco di generosità per i tanti pettegoli della politica.
Ebbene si oggi ero al banchetto referendario di
Possibile in Via Sestri.
Non ero ad organizzare, ma un amico mi ha chiesto di dare una mano, e visto che potevo, mi sono messo a disposizione e dopo due ore di raccolta firme mi son sentito di dirgli grazie, perché mi ha fatto fare qualcosa di costruttivo e buono.
Sono quindi in
Possibile, il movimento fondato da Giuseppe Civati, e altri, uscendo dal PD? Assolutamente NO.
I referendum non li ho nemmeno firmati tutti e otto, ma solo sei (quelli sulla legge elettorale non mi convicono, 'sta legge elettorale e la riforma costituzionale a me garbano vagamente).
Questo è quanto, non c'è altro da aggiungere, altro non è cambiato. Per le voci di corridoio e i veleni c'è sempre spazio quindi non mi dilungo, e se qualcuno vorrà firmare firmerà, io sono soltanto "un attivista a chiamata" che sogna di mettersi in proprio.
Alberto Spatola, con disillusione