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Emanuele: Ciao! Rieccoci di nuovo insieme per un’altra tappa del nostro podcast Prossima Fermata: inglese. Prima di cominciare, vorrei darti un piccolo suggerimento: ascolta l'episodio una prima volta per capire il senso della storia e poi riascoltalo con la trascrizione davanti. Il testo ti può aiutare a capire parole e frasi che ti sono sfuggite durante l'ascolto. Trovi la trascrizione sul sito www.babbel.com/podcasts.
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Bene, siamo pronti a salpare verso la nostra nuova destinazione. Oggi andremo a Città del Capo, in Sudafrica.
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Sono Emanuele e in questo podcast ti porterò con me in un viaggio virtuale. In ogni episodio ascolteremo insieme un racconto proveniente dal mondo anglofono. Ti darò qualche informazione sul contesto oppure delle piccole dritte sulla lingua, ad esempio su un tema grammaticale. Ma attenzione, perché questo non è un podcast sulla grammatica! La cosa più importante è che tu ti diverta in compagnia delle nostre storie!
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Oggi Geoff ci parlerà di una manifestazione che si è svolta a Città del Capo nell’autunno del 1989, quando in Sudafrica vigeva ancora il sistema di racial segregation, cioè di segregazione razziale. Questa manifestazione è passata alla storia come Purple Rain Protest, la marcia viola, e ora Geoff ci spiegherà il perché…
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Geoff: I grew up in Cape Town, South Africa. Until the 1990s, South Africa had a system of racial segregation called Apartheid
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In this system, the government treated people differently based on what they looked like and who their parents were. South Africa was a country where only white people had real freedom.
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Everything was decided by your race: where you could live, what job you could get, and even who you could marry. Hospitals, schools, restaurants, and beaches were segregated.
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Segregation (Wikimedia
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Voting rights were also extremely limited. It was a horrible system of inequality.
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Emanuele: È difficile immaginarsi di vivere in un simile system of inequality, un sistema di assoluta diseguaglianza in cui il colore della pelle determina l'accesso alla vita politica, sociale e culturale del paese. Il termine apartheid deriva dall’aggettivo apart, che sia nella lingua afrikaans che in quella olandese significa “diviso” o “diverso”, ed è anche simile al significato della parola inglese apart.
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Geoff: I had liberal parents who did not like apartheid. We were against the system, but I think it’s important to say, because I am white, I also benefited from it. I had freedom that so many other people didn’t.
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For example, I had a good education. When I was 19 years old, I went to the University of Cape Town.
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 University of Cape Town (Wikipedia

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In the 1980s, the university started to become more inclusive, and more students of every race studied there. It was still not equal, but it was better than other places in South Africa at that time.
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This mixture of different people with all their different ideas created a special atmosphere. Many anti-apartheid protests were organized by the university students, white and black students together. I wanted to be a part of that.
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I thought to myself, “I’m only one person, but I’m going to do something. This system is wrong. I’m going to protest.”
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Emanuele: Geoff aveva le idee ben chiare, e infatti afferma: I’m going to do something, farò qualcosa, I’m going to protest, protesterò. In entrambi i casi usa il futuro con going to che serve proprio per esprimere progetti e intenzioni. Cerca di individuare altri esempi con questo tipo di futuro nel resto della storia.
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Geoff: Today, I’m going to tell you about a protest I attended in 1989. This one focused on free elections and getting black leaders out of prison.
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Nelson Mandela (Wikimedia)
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Leaders like Nelson Mandela.
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It was September. I remember walking across campus and seeing some friends. I said, “Come on! We’re going to join the protest in Jameson Hall”.
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Jameson Hall, University of Cape Town (Wikimedia

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We went inside, and the energy was crazy. It was so loud! We sang protest songs, and we danced the Toyi-Toyi. It’s a traditional South African protest dance. We also heard speeches about freedom and equality.
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A short time later, the protest started to move. One of the leaders shouted, “We're going to march to the parliament building!”
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We left the university, and started walking down the road. People were dancing, and singing, and shouting, and holding signs. There were police everywhere, and helicopters flying over the city. It was a little scary.
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Emanuele: La musica e i balli di protesta come il Toyi-Toyi erano una parte importante del movimento di resistenza; di fatto, erano le armi dei manifestanti. E quell’animato corteo aveva un obiettivo ben preciso: la sede del Parlamento. Sempre più persone si riversavano nelle strade a manifestare e le forze di polizia erano ovunque…
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Geoff: When we arrived at the parliament building in the city center, the protest was even bigger. There were now thousands of people shouting and singing. At this point, the police were angry. I heard someone shout, “They’re going to use the water cannons!”
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The police started to spray the protesters. The water was colored with purple dye, so that the police could find protesters later.
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Purple Dye (Wikipedia)
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But, the protest didn’t stop until the police used tear gas. Then, we had to run away, but our voices were loud and clear.
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Emanuele: Ed ecco perché questa manifestazione è conosciuta come Purple Rain Protest. La polizia ha spruzzato i manifestanti con idranti pieni di acqua viola per poterli identificare in un secondo momento. They’re going to use the water cannons! Stanno per usare gli idranti! In questo caso Geoff utilizza going to seguito da un verbo all’infinito perché vuole descrivere qualcosa che sta per succedere, una situazione imminente. Tuttavia i getti potenti degli idranti non hanno fermato la folla. Solo quando la polizia ha iniziato a lanciare tear gas, gas lacrimogeni, i manifestanti hanno cominciato a dileguarsi. Alla fine, però, come ribadisce Geoff, our voices were loud and clear, le nostre voci erano forti e chiare. Erano riusciti a farsi sentire e il loro messaggio doveva essere arrivato al governo.
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Geoff: A couple of months later, we heard amazing news. I was at my parents’ house in Cape Town, and my mother said, “Turn on the television! The government are going to release Nelson Mandela!” I called some of my friends, and told them. “Mandela is going to speak at the city hall! Let’s go!”
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We joined over 100,000 other people and heard Nelson Mandela give his famous speech about freedom, unity and the end of apartheid. It was incredible to be there. In the next few years, Nelson Mandela became our president, the old apartheid laws were changed, and South Africa started to heal.
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Emanuele: La Purple Rain Protest è stata una delle numerose marce di protesta che si sono svolte in Sudafrica verso la fine degli anni 80. E il sistema di segregazione razziale dell’Apartheid è rimasto in vigore per quasi tutto il Ventesimo secolo. Tuttavia le marce di protesta come questa hanno senza dubbio contribuito alla sua abolizione… e, per riprendere le parole di Geoff, South Africa started to heal, il Paese ha iniziato a guarire.
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Anche oggi siamo arrivati alla fine del nostro viaggio. Spero che il racconto di Geoff ti abbia permesso di avvicinarti un po’ di più alle vicende sudafricane. Se vuoi approfondire le forme del futuro in inglese e nello specifico gli usi di going to, consulta i corsi base che trovi nell’applicazione di Babbel.
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Ci farebbe piacere conoscere la tua opinione sul nostro podcast. Scrivi una mail a podcasting@babbel.com oppure lasciaci un commento nell’apposita sezione. Grazie per averci ascoltato e… ti aspettiamo alla prossima fermata!
End
Alla fine degli anni '80 il Sudafrica si trovava ancora in pieno apartheid, un periodo di sistemica discriminazione razziale da parte dello Stato ai danni della popolazione di colore. Geoff, che a quell'epoca studiava a Città del Capo, ci racconterà della sua esperienza durante le proteste per il diritto di voto e della sua partecipazione al movimento per i diritti civili.