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Emanuele: Ciao! Anche oggi siamo pronti a imbarcarci per un avvincente viaggio alla scoperta della lingua inglese. Prima di levare le ancore, però, vorrei darti un piccolo suggerimento: sul sito www.babbel.com/podcasts puoi trovare la trascrizione del nostro podcast per seguire il testo di questo episodio. 
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Bene, si parte! La storia di oggi ci porterà nella lontana India. 
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Sono Emanuele e in questo podcast ti porterò con me in un viaggio virtuale. In ogni episodio ascolteremo insieme un racconto proveniente dal mondo anglofono. Ti darò qualche informazione sul contesto oppure delle piccole dritte sulla lingua, ad esempio su un tema grammaticale. Ma attenzione, perché questo non è un podcast sulla grammatica! La cosa più importante è che tu ti diverta in compagnia delle nostre storie! 
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Oggi Tanya ci racconterà un aneddoto sulla sua infanzia in India. In particolare, ci parlerà di un variopinto festival che ha lasciato su di lei un segno… per così dire… indelebile. 
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Tanya: Hi, I'm Tanya. I'm from India. I was born there, and lived there until I was 23 years old. My father was in the military, so my family and I lived in a lot of different places in India. 
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I lived in the north, the south, in big cities, and small towns. I saw many different sides of this incredibly diverse country. 
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The British ruled India for almost 200 years, and English was the only official language. 
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In 1947, India won its independence and many regional languages became more important. Today, English is still an official language, but now there are more than 20 other official languages, too. 
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There's Hindi, Tamil, Kashmiri, Punjabi and many more. 
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Emanuele: Più di 20 lingue ufficiali in un solo Paese… niente male! Personalmente, un simile crocevia di lingue ed etnie lo trovo molto affascinante. Tanya mi ha raccontato che in India, persone provenienti da regioni diverse spesso devono comunicare tra loro in inglese per potersi capire. Evidentemente anche dopo 70 anni di indipendenza dalla Gran Bretagna, la lingua inglese continua ad avere una grande importanza nel Paese. Inoltre ha permesso a Tanya di esprimersi e comunicare in ogni parte dell’India in cui ha vissuto. I lived in a lot of different places in India. I lived in the north, the south, in big cities and small towns. Nella lingua inglese, la preposizione in si utilizza molto spesso in riferimento a un luogo. A volte, come nell’esempio, la troviamo con aree geografiche come città, Paesi oppure parti specifiche di un Paese. Altre volte, invece, si utilizza in con gli spazi chiusi come stanze o edifici, ad esempio: in my car oppure in my house
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Tanya: There’s also a lot of cultural diversity in India! For example, people follow many different religions. There are Catholics, Muslims, Sikhs and Buddhists. But the biggest religion in India is Hinduism. 
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Today, I’m going to tell you about my favorite Indian holiday, the Hindu festival of Holi
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Holi is a celebration of new life, the end of winter and the beginning of springtime. It's a time for everyone to relax and have fun for a whole day. People eat, drink and dance in their homes and on the street. 
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Holi is also called The Festival of Colors. Why? Well, groups of children go around “coloring” other groups of young people. They use colored powder and colored water in water guns and water balloons to paint other people. 
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It’s a bit like a war, and at the end, everyone looks like a rainbow. It’s really fun!
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Emanuele: Sembra proprio una festa molto divertente! Mi ci vedrei bene a correre qua e là con palloncini e pistole ad acqua per riempire di colore la gente. People eat, drink, and dance in their homes and on the street. In questa frase c’è un’altra preposizione molto usata con i luoghi. On si usa quando si fa riferimento nello specifico a una superficie. Nel nostro esempio on the street, letteralmente “sulla strada”, la superficie di cui si parla è quella della strada. Un altro esempio potrebbe essere on my body: “sul mio corpo”, oppure on my skin, “sulla mia pelle”. 
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Tanya: When I was 12 years old, I celebrated Holi in Bathinda. It’s a city in Punjab, in northern India. 
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I woke up early, and put on my oldest, dirtiest clothes. The paint isn’t permanent, but it’s best to be safe. I was so excited. Holi was always my favorite day! 
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I went out on the street to find my friends, and we prepared our arsenal. When we were ready, we went to look for our first victims. 
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There was another group of kids at the neighborhood community center. We saw them, and attacked!
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We threw our balloons. They sprayed us with colored water. We laughed, screamed, and ran around like crazy. Finally, one of the other boys threw a whole bucket of purple water on me. There was paint on every part of my body! It was so much fun. 
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We played the whole day, and then it was time to go home. I arrived at my house, and my mother looked at me and said, “You are super purple. Go take a shower”. So I did. And I was still purple. “That’s not normal…”, I said. 
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So I showered again. Nope, still purple. I showered a third time, but no luck. Still. Freaking. Purple. “What is this stuff?! Why won’t it wash off?!” Now I was worried. I ran to my mother. “I can’t wash it off! I look like an Avatar! I’m going to be purple forever!” 
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Emanuele: Ma Tanya non aveva detto che the paint isn’t permanent? Cioè che il colore non è permanente? In quel caso, però, non sarebbe stata viola dalla testa ai piedi dopo la terza doccia! I arrived at my house, and my mother looked at me and said, “You are super purple”. Anche la preposizione at viene usata molto spesso in riferimento a un luogo, ma in questo caso si parla più che altro di un determinato punto sulla mappa. In pratica, usiamo in con i nomi di città, ad esempio “in Bathinda”, perché con in non indichiamo un punto specifico, ma l’area estesa. Se invece ci riferiamo a un luogo preciso all’interno di una città, ad esempio la nostra casa, allora useremo at. Infatti, Tanya dice: I arrived at my house. Sono arrivata a casa mia. 
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Tanya: The next morning, I was still purple. “All the kids at school will laugh at me. I can’t go like this! It’s too embarrassing!”, I told my mother, and she said I could stay at home for the day. 
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I got in the bathtub and sat there for hours. I hoped the color would go away. It didn’t. Then I remembered the boy who put the color on me. I told my mom, and we went to his house. 
08:36
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His mom answered the door. “Where is your son?”, my mother asked. She called her son, and he came outside, veeeeery slowly. He stood in the doorway and looked really scared. 
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“Why aren’t you at school?”, I asked him. Then, he showed me his hands. They were purple too. “I’m so sorry. There was a special price on some new permanent paint at the market. I didn’t know how permanent it really was!” 
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Unfortunately, he didn’t have any tips for washing it off. I stayed home from school that week. I was completely purple for about five days. Finally, the color went away and I wasn’t an avatar anymore. 
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I will always remember that Holi celebration. For me it wasn’t a Festival of Colors. It was a festival of one color. The Festival of Purple
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Emanuele: È proprio vero che non è sempre saggio lasciarsi tentare dalle offerte speciali… E per fortuna che il colore permanente alla fine non era poi così permanente, altrimenti la povera Tanya sarebbe ancora viola. 
09:56
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E anche oggi siamo arrivati alla fine del nostro viaggio. Spero che la storia ti sia piaciuta e che tu abbia un’idea più chiara di come si utilizzano in inglese le preposizioni in, on e at. Se però vuoi approfondire l’argomento, trovi informazioni ed esercizi mirati nei corsi base dell’applicazione di Babbel. 
10:14
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Ci farebbe piacere anche conoscere la tua opinione sul nostro podcast. Scrivi una mail a podcasting@babbel.com oppure lasciaci un commento nell’apposita sezione. Grazie per averci ascoltato e… ti aspettiamo alla prossima fermata! 
End
Tanya ha vissuto in varie zone dell'India e non si può certo dire che non abbia familiarità con gli usi e i costumi locali. In questo episodio ci porterà all'Holi Festival, la Festa dei colori, e ci racconterà di come si sia ritrovata ad assomigliare a un personaggio del film Avatar.