Roberto: A luglio dello scorso anno molti terreni della valle dell’Ahr, una regione vinicola, o “Weinanbaugebiet”, della Germania occidentale, sono andati distrutti a seguito di un’inondazione catastrofica. Da allora i viticoltori stanno facendo del loro meglio per ricostruire quanto andato perso. Infatti, non sono andate distrutte soltanto le viti, “[die] Reben”, ma anche i loro edifici e le loro cantine. Elmar Sermann, il titolare pensionato di un’azienda vinicola a conduzione familiare, ci racconta che in un primo periodo di anarchia i proprietari si sono messi al lavoro e hanno realizzato molto. Ora, invece, vengono rimbalzati come palline da una parte all’altra dalle autorità pubbliche perché nessuno intende prendersi la responsabilità: uno dà la colpa all’altro, “einer schiebt es auf den anderen”. E la cosa è ancora più complessa perché, a posteriori, “im Nachhinein”, i danni sono molto più grandi di quanto si pensasse inizialmente. Ciononostante, la cantina del signor Sermann, che si chiama Weingut Sermann, sta andando molto bene: a partire da metà agosto, hanno in programma di trasferire la loro taverna di proprietà, o “Gutsausschank”, nell’edificio principale appena ristrutturato.