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00:10
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Gianlu: Ciao e bentornati a La bottega di Babbel, il podcast in cui parliamo di tradizioni e aspetti culturali italiani.
00:20
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Vi ricordo che, se il podcast vi piace, potete lasciare una recensione o darci cinque stelline nella piattaforma che usate per ascoltarci. Inoltre, come sempre, potete trovare la trascrizione dell’episodio sul sito www.babbel.com/podcasts.
00:38
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Allora, oggi sono davvero molto emozionato perché qui con noi c’è un ospite davvero speciale, un ascoltatore della bottega di Babbel. Ebbene sì, il nostro ospite è uno studente di italiano che ormai ci segue da tempo e ci ha chiesto di partecipare a una puntata del nostro podcast. E naturalmente noi lo abbiamo invitato. Rodrigo, Benvenuto! È davvero un piacere averti qui con noi.
01:08
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Rodrigo: Grazie, sono molto felice di essere qui con voi. Grazie per avermi invitato.
01:12
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Gianlu: E oggi insieme a noi a parlare della nostra bella Italia c’è anche Emanuele. Bentornato!
01:21
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Lele: Ciao Gianluca e benvenuto, Rodrigo!
01:23
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Rodrigo: Grazie, Lele. Sono veramente emozionato.
01:26
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Gianlu: Allora, Rodrigo, prima di iniziare la puntata e a parlare del tema di oggi, raccontaci qualcosa di te! Di dove sei? Che cosa fai qui a Berlino? Quello che vuoi.
01:39
::
Rodrigo: Allora, sono messicano e abito già di più di dieci anni qui a Berlino; e studio il mio master in intelligenza artificiale alla università di Berlino e lavoro anche a distanza per una… per un'azienda in Singapore.
01:56
::
Gianlu: Fra l’altro devo dire che parli davvero benissimo l’italiano. Quidi, complimenti!
02:01
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Rodrigo: Sei molto gentile!
02:03
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Gianlu: Perché hai iniziato a imparare l’italiano? Perché hai deciso di imparare questa lingua?
02:08
::
Rodrigo: Perché il mio bisnonno era italiano e infatti lui è andato in Messico, e questa per me è stata la più grande motivazione di… di imparare un po’ su di nostri radici.
02:22
::
Gianlu: Beh, mi sembra davvero una … un ottima motivazione, quella di imparare una lingua per conoscere o riscoprire le proprie radici, quindi le proprie origini.
E direi che con la tua presentazione hai quasi svelato anche il tema dell’episodio di oggi. Infatti parleremo di italiani che hanno lasciato il loro Paese per trasferirsi in un altro, per andare a vivere in un altro Paese. E tu, Rodrigo, sei qui con noi anche per raccontare la tua storia personale e la storia del tuo bisnonno.
03:04
::
Lele: Ragazzi, è un tema super interessante. Sono veramente curioso di sentire la tua storia, Rodrigo.
03:10
::
Gianlu: Bene, allora possiamo, come si suol dire, levare le ancore e partire per questo viaggio! Rodrigo, sei pronto?
03:27
::
Rodrigo: Sono nato pronto!
03:29
::
Gianlu: Benissimo.
03:37
::
Gianlu: Allora, Rodrigo, iniziamo subito con la tua storia, e raccontaci insomma come è iniziata quest’avventura. Come hai saputo che il tuo bisnonno era italiano? E come hai preso la decisione di studiare la sua lingua?
03:55
::
Rodrigo: Allora, quando ero bambino ho capito che Schettino, il mio secondo cognome, non era facile di pronunciare. E per questa ragione io ho pensato magari qualche parenti non venivano di Messico, no? Eh … Occasionalmente nella mia famiglia se ne parlava che il nonno era italiano e quando aveva più o meno 15 anni mi interessava sapere la sua storia intera ma nessuno la sapeva.
04:27
::
Gianlu: Okay, quindi pian piano hai capito che insomma forse le tue radici erano italiane e hai deciso di ricercare e scoprire qualcosa di più, corretto?
04:41
::
Rodrigo: Vero.
04:42
::
Gianlu: E quando ci siamo conosciuti la prima volta, mi hai raccontato che sei stato proprio in Italia per cercare i tuoi parenti per scoprire queste radici e queste origini. Com’è andato il viaggio in Italia? Che cosa hai scoperto?
05:02
::
Rodrigo: È interessante perché il mio bisnonno veniva dal comune di Maratea.
05:08
::
05:09
::
Gianlu: Hm, Maratea dov’è in Italia? Puoi forse spiegarlo o collocarlo geograficamente?
05:18
::
Rodrigo: È nella … nell'Italia meridionale, allora il Sud e alla provincia di Potenza… nella provincia di Potenza e nella regione di Basilicata.
05:30
::
Gianlu: Esatto, perfetto, quindi Maratea è in Basilicata.
05:33
::
Rodrigo: E siamo andati là, al comune di Maratea per conoscere un po’ di più. Allora, il mio fratello e io, ma tutti ci hanno detto che si chiamavano così, Schettino, e anche Montesano come il mio bisnonno, ma non abbiamo trovato nessuno che aveva la radici di noi.
05:55
::
Gianlu: Quindi, sei andato a Maratea, hai scoperto che tanti si chiamavano come il tuo bisnonno, ma diciamo che non c’erano più parenti stretti, giusto?
06:08
::
Rodrigo: Giusto. Così.
06:10
::
Lele: E, Rodrigo, com’è stato l'arrivo a Maratea? Non so… sai immagino che arrivare da un altro Paese e cercare parenti lontani non sia un compito facile. E le persone appunto di Maratea vi hanno aiutato nelle ricerche?
06:26
::
Rodrigo: Vi racconto. Nel 2011 stavo studiando in Germania qui in Berlino e ho deciso di andare con mio fratello là a Maratea, durante le vacanze d'inverno perché era facile per noi. Ma non fu facile arrivare là.
06:44
::
Gianlu: Sì, posso immaginare: inverno, Maratea, non conosci nessuno, deve essere stata una piccola avventura. Fortuna che c'era tuo fratello, vero?
06:56
::
Rodrigo: Vero, sì! Infatti, non abbiamo trovato nessun albergo online. E abbiamo deciso di andare là e scoprire l'avventura.
07:08
::
Gianlu: Beh, perchè in inverno ovviamente in una regione di mare gli alberghi purtroppo sono chiusi.
07:11
::
Rodrigo Bermudez Schettino 
Alt:

07:15
::
Rodrigo: Noi abbiamo pensato Maratea, andiamo là, dai ,dai…
07:20
::
Gianlu: E poi cosa è successo quando siete arrivati? Chi avete conosciuto? Chi avete incontrato?
07:26
::
Rodrigo: Allora, siamo… siamo scenduti del treno.
07:30
::
Gianlu: Siamo scesi.
07:31
::
Rodrigo: Ah, siamo scesi, sì. Siamo scesi dal treno e siamo… siamo stati gli unici arrivati a Maratea e questo eh ci hanno fatto paura un po’.
07:43
::
Gianlu: E certo, certo. Una città deserta.
07:46
::
Rodrigo: Sì, è una stazione anche deserta e più lontana.
07:50
::
Gianlu: Ma, quando sei arrivato, quindi, stazione deserta, città vuota … eh … che cosa hai fatto? Come hai risolto questo piccolo problema?
07:59
::
Rodrigo: Allora, siamo andati a… dentro la stazione. Abbiamo chiesto a tutti un po’ dove si può … si può … prenotare un albergo, un letto per la notte, ma tutti hanno capito subito che non siamo della regione. Allora, siamo stranieri. Non sapevano…
08:20
::
Gianlu: Non sapevamo
08:21
::
Rodrigo: Non sapevamo cosa facciamo. Allora ci hanno portato a un albergo con la sua macchina e hanno aperto questo l’albergo per noi, proprio per noi.
08:35
::
Gianlu: Ma veramente?
08:36
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Rodrigo: Sì, questo era l’albergo del… dello Zio Pino.
08:40
::
Gianlu: Quindi avevate un albergo tutto per voi. L’albergo dello Zio Pino.
08:46
::
Rodrigo: Sì!
08:47
::
Gianlu: Insomma, mi sembra di capire che… eh… questa ventura a iniziata in maniera un po’ traballante con una stazione deserta ma poi tutto si è risolto per il meglio e avete trovato un posto dove dormire anche grazie all'accoglienza e al calore delle persone di Maratea, immagino.
09:10
::
Rodrigo: Sì! Abbiamo… abbiamo risolto in quei… in quel momento il primo ostacolo.
09:16
::
Gianlu: E… e pensavo giusto a questa cosa che sei partito dal Messico per andare a Maratea, per conoscere le tue origini e penso che questa cosa sia veramente bellissima e forse ci sono anche tante altre persone che ci ascoltano e che ascoltano il nostro podcast e magari anche loro hanno una storia simile alla tua e studiano l’italiano per… diciamo… conoscere la storia della loro famiglia ed è anche forse una delle motivazioni per imparare l’italiano oggi giorno. Non è così, Lele?
09:58
::
Lele: Verissimo, Gianlu! Infatti, ho fatto un paio di ricerche prima di registrare con voi e ho scoperto che i discendenti italiani nel mondo sono tra i 60 e i 70 milioni. Praticamente un’Italia fuori dall’Italia! E, Rodrigo, sai qual è il paese con più discendenti di italiani?
10:19
::
Rodrigo: Può essere l'Argentina, ma può essere anche Stati Uniti per la sua dimensione.
10:25
::
Lele: Sì, è sicuramente l’Argentina. E infatti moltissime persone in Argentina studiano l’italiano, anche se pare che i giovani di oggi siano meno interessati alla lingua dei nonni o dei bisnonni… Non conosco invece la realtà messicana. Rodrigo, secondo te, ci sono tante persone che studiano l’italiano nel tuo Paese?
10:45
::
Rodrigo: La realtà è un po’ mista come sempre, ma alcune persone lo studiano perché sembra un po' allo spagnolo ma alla fine l'inglese è più popolare per la nostra vicinanza agli Stati Uniti.
10:58
::
Gianlu: Certo.
10:59
::
Lele: Chiaro. Interessante, interessante. Ma ora, cambiando un attimo discorso, stavo pensando che ci sono anche tanti personaggi famosi che hanno origini italiane e ne sono molto orgogliosi. E alcuni parlano anche italiano. Mi vengono in mente ad esempio Robert de Niro o Leonardo di Caprio.
11:18
::
Gianlu: Forse, però, sono state proprio le origini italiane che hanno spinto le celebrità che ha nominato Lele a imparare la nostra lingua o, per lo meno, provare a parlarla.
Ma ci sono anche tanti altri personaggi famosi che hanno queste origine italiane. Allora, Rodrigo, vorrei fare un piccolo quiz con te. Ti va?
11:46
::
Rodrigo: Sì.
11:47
::
Gianlu: Ti dico il nome vero di alcuni VIP, quindi di alcune celebrità, che hanno origini italiane. Vediamo se capisci chi sono e se sai con quale nome d’arte sono conosciuti o conosciute internazionalmente. È chiaro?
12:07
::
Rodrigo: Chiaro.
12:08
::
Gianlu: Benissimo. Allora, prima persona. Sai chi è Louise Veronica Ciccone?
12:17
::
Rodrigo: Non l’ho mai ascolt… sentito.
12:20
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Gianlu: Allora, il nome vero di questa artista è Madonna Louise Veronica Ciccone è il nome d’arte è Madonna la cantante, l’artista che è conosciuta a livello internazionale.
12:24
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Flickr image by chrisweger 
Alt:

12:35
::
Rodrigo: Adesso lo so.
12:36
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Gianlu: Bene, allora passiamo al prossimo VIP: lei si chiama Stephanie Joanne Angelina Germanotta. Sai chi è?
12:48
::
Rodrigo: In questo momento non so dire propriamente.
12:52
::
Gianlu: Ti aiuto. È una cantante famosissima… come Madonna.
12:58
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Rodrigo: Lady Gaga, magari.
12:58
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Flickr image by GabboT
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13:01
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Gianlu: Bravissimo! Esatto! Molto molto bene. E Lady Gaga è di origini italiane, o meglio, il padre di Lady Gaga è siciliano e recentemente ha interpretato anche un film in cui pronuncia qualche frase in italiano. Sai qual è il film, Rodrigo?
13:26
::
Rodrigo: Gucci, sì! Gucci!
13:28
::
Gianlu: Esatto! Bene, Gucci! O meglio, il titolo del film è House of Gucci. Benissimo! E veniamo alla terza personalità famosa. Anche in questo caso rimaniamo in ambito musicale. Questa persona si chiama Alicia Augello Cook. Chi è?
13:50
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Rodrigo: Mi devi dire.
13:52
::
Gianlu: Okay, no, ti… ti aiuto. Alicia…
13:56
::
Rodrigo: Alicia Keys?
13:56
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Flickr image by Walmart
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13:57
::
Gianlu: Bravissimo! Molto, molto bene! E devo dire che anche per me è stata una sorpresa, una curiosità scoprire che anche Alicia Keys ha origini italiane. E, a proposito, per voi che ci state ascoltando, se state usando il transcript, quindi la trascrizione potete trovare anche le immagini di queste persone conosciute a livello internazionale.
14:36
::
Gianlu: Ma torniamo a te e alla tua storia personale Rodrigo… Per capire meglio il presente spesso è utile anche dare uno sguardo al passato. E cerchiamo quindi di capire quando gli italiani hanno lasciato il loro Paese. Rodrigo, tu sai quando è partito il tuo bisnonno?
14:57
::
Rodrigo: Purtroppo, non lo sappiamo per certo ma sappiamo che intorno alla rivoluzione messicana, cioè tra l'anno 1910 e 20.
15:09
::
Gianlu: Ah okay, quindi all'inizio del 1900. Ed è proprio in quel periodo, anzi un pochino prima, quindi alla fine dell’Ottocento e poi all’ inizio del Novecento, che inizia la prima grande ondata migratoria. Più precisamente, dal 1861, una data importante per l’italia perché c’è l’Unità d’Italia, e questa ondata poi finisce con un tragico evento storico, cioè con la prima guerra mondiale.
15:49
::
Lele: Sì, anche perché durante la guerra, naturalmente, era molto più difficile partire. E questa ondata è importante perché per la prima volta gli italiani hanno lasciato non solo l’Italia ma anche l’Europa, per andare a trovare poi fortuna in America.
16:06
::
Gianlu: Esatto, e quindi l’America è stata proprio la prima destinazione degli italiani. Ma, vediamo un po', Rodrigo, secondo te, dove andavano gli Italiani? Quali Paesi del continente americano sceglievano?
16:24
::
Rodrigo: Allora, penso Stati Uniti, Argentina, Brasile e perché no, naturalmente il Messico.
16:32
::
Gianlu: Sì, esatto. Proprio così. Argentina e Stati Uniti sono in particolare i paesi con il maggior numero di italiani, in questo periodo. Infatti abbiamo detto prima che in Argentina molti studiano ancora l’italiano…
16:51
::
Lele: Ma ragazzi, sapete che cosa ha detto una volta lo scrittore argentino Borges? Ha detto che un argentino è un italiano che parla spagnolo, pensa francese e vorrebbe essere inglese! È chiaro, Rodrigo?
17:06
::
Rodrigo: Non sapevo questo, Lele. Diciamo una personalità internazionale, no?
17:12
::
Gianlu: Sì, mi sembra davvero un bell'esempio di internazionalità! A proposito, Rodrigo, secondo te, in Messico ci sono ancora tracce della cultura italiana o della lingua italiana?
17:27
::
Rodrigo: C'è questo villaggio in Messico che si chiama Chipilo dove si parla il veneto antico.
17:34
::
Gianlu: Ah, il veneto antico!
17:36
::
Rodrigo: Sì, è molto curioso.
17:37
::
Gianlu: E… perché?
17:39
::
Rodrigo: Perché i emigranti del Veneto sono arrivati là e sono rimasti insieme, puoi dire.
17:50
::
Gianlu: Ah, un piccolo borgo dove si parla ancora un po’ il veneto. Super interessante. Chissà, magari un giorno sì vado a Messico riesco oppure a far visita a questo piccolo paese. Ma, Rodrigo, torniamo un po’ alla storia… abbiamo detto qual era la destinazione degli italiani che partivano in quel periodo, quindi tra l’800 e il 900. Ma… da quali regioni italiane partivano? Secondo te, in quel periodo, partivano più dal sud o dal nord?
18:28
::
Rodrigo: Più dal nord. La maggioranza degli emigranti erano dal nord perché il governo messicano preferiva i contadini ricci, diceva.
18:39
::
Gianlu: Ah, i contadini ricchi…
18:41
::
Rodrigo: …ricchi, sì.
18:42
::
Gianlu: E quindi forse questo spiega anche la presenza di persone che venivano dal Veneto, forse.
18:51
::
Rodrigo: Sì, ma devo dire, il mio bisnonno veniva dal sud.
18:54
::
Gianlu: Hm, beh, diciamo che in quel periodo l’emigrazione riguardava un po’ tutte le regioni italiane sia nel nord che nel sud. Ma… veniamo ora alle motivazioni. Secondo te, perché le persone decidevano di lasciare l'Italia? Tu sai perché il tuo bisnonno è partito per il Messico?
19:20
::
Rodrigo: Allora, secondo la storia che ci hanno raccontato, Gennaro voleva evitare il servizio militare obbligatorio in quel tempo.
19:26
::
Rodrigo Bermudez Schettino 
Alt:

19:31
::
Gianlu: E poi, che cosa… cosa… ha fatto?
19:34
::
Rodrigo: Allora, Gennaro è partito con gli zii per la mia città, Veracruz, e perché i suoi compaesani vivevano già là.
19:46
::
Gianlu: Quindi, praticamente ha raggiunto altre persone che conosceva e che lo hanno forse anche aiutato ad arrivare in Messico.
19:58
::
Rodrigo: È così.
19:59
::
Lele: Ah, è molto interessante! In effetti, in generale, come poi succede anche oggi, si lasciava il proprio Paese per cercare anche una situazione migliore. Oppure per sfuggire a qualcosa di brutto. Ed è stato così anche per la seconda grande ondata, che è avvenuta tra il 1945 e il 1970. E come possiamo immaginare, la situazione in Italia, come anche in Europa, non era di certo tranquilla in quel periodo…
20:26
::
Gianlu: Certo. Però, in questa seconda ondata, Lele, cambiano un po’ le destinazioni, cambiano un po' i Paesi in cui gli italiani si trasferiscono. Ma tiriamo un po’ le somme… Allora dalla fine del 1800 al 1970, sono partiti dall’Italia, un po’ dal nord e un po’ dal sud, ben 27 milioni di persone! Un bel numero, no, Rodrigo?
20:59
::
Rodrigo: Sì, no lo sepava anche questo.
21:02
::
Gianlu: E pensa che molti di loro sono andati… in America.
21:06
::
Lele: Giusto, Gianlu, in particolare, gli Stati Uniti hanno sempre rappresentato il luogo del sogno americano, dove i sogni potevano realizzarsi. E c’è una canzone, molto conosciuta nel Nord Italia, che esprime proprio questo grande desiderio di partire per gli Stati Uniti… Fa così: “Mamma mia dammi cento lire, che in America voglio andar”… Rodrigo, l’hai mai sentita?
21:35
::
Rodrigo: Mai, però la cercherò online, certamente.
21:39
::
Gianlu: E sicuramente la trovi perché è davvero molto molto conosciuta in Italia ed è una canzone che sentivo sempre da bambino. E come diceva Lele, la canzone esprime proprio la voglia, il desiderio di… di partire. La ragazza che canta questa canzone chiede alla mamma 100 lire, cioè la moneta italiana di tanti anni fa. Vuole 100 lire per partire, per andare in America, però la mamma non dà queste 100 lire, o meglio, la mamma dice: “Ti do 100 lire, ma solo se non vai in America”. La canzone dice: “100 lire te le do, ma in America, no, no, no”. E forse la mamma capisce che il viaggio per andare in America era… era molto duro e magari all’arrivo non era tutto rose e fiori come la figlia immaginava.
22:46
::
Gianlu: Eh... Rodrigo, sai cosa vuol dire l'espressione "non è tutto rose e fiori"?
22:53
::
Rodrigo: Sicuramente significa, come in spagnolo, non è tutto come un sogno. Allora, c’è questa espressione in spagnolo no es todo color de rosa.
23:05
::
Gianlu: Sì, è una espressione quindi molto simile. Significa proprio che a volte le situazioni sembrano semplici, come la ragazza, chi vuole andare in America, ma poi si presentano più difficili rispetto a quanto si pensava all'inizio.
23:31
::
Gianlu: E… veniamo proprio a questo viaggio di cui abbiamo appena parlato e proviamo per un attimo ad immaginare di imbarcarci su una nave con centinaia di persone e avere davanti settimane, o forse mesi, di viaggio per mare. Ecco, eppure, un secolo fa attraversare l’Atlantico con la nave era l’unica possibilità forse ed era un vero e proprio “viaggio della speranza”. Rodrigo, sai che cos’è un “viaggio della speranza”?
24:12
::
Rodrigo: Penso sia la motivazione che la gente ha per avere migliori opportunità da un altro luogo.
24:21
::
Gianlu: Esatto, il viaggio della speranza è un viaggio motivato per trovare una vita migliore, ma è un viaggio di solito lungo e difficile. E infatti, quei viaggi non erano certo leggeri – senza comodità, situazioni sicuramente difficili, grandi pericoli. E il pericolo più grande era sicuramente il pericolo di naufragare in mezzo al mare. Eh… la parola “naufragare” è simile in spagnolo, vero?
24:58
::
Rodrigo: Sì, naufragar… quasi lo stesso ma senza “e”. Significa che dove si viaggia sul mare fallisce e quindi la gente rimane al mare senza… senza la barca.
25:12
::
Gianlu: Esatto! Perfetto! Quindi, una nave che naufraga, è una nave che ha un incidente probabilmente in mezzo al mare.
25:25
::
Lele: Proprio come poi è successo alla nave Sirio, che è una nave italiana diretta in Argentina che nel lontano 1906 è naufragata nel Mediterraneo. Hai mai sentito parlare di questa nave, Rodrigo?
25:26
::
via Wikimedia
Alt:

25:37
::
Rodrigo: Questa è la prima volta, devo dire.
25:40
::
Lele: Sì, guarda, devi sapere che il Sirio era una nave piena di emigranti italiani partiti dal Nord Italia, quindi da Genova più esattamente e si è scontrata con un grande scoglio vicino alla costa della Spagna, per poi affondare. Pensa che è diventata tristemente famosa con il nome di, come diciamo in italiano, “Titanic” ovvero il “Titanic del Mediterraneo”!
26:05
::
Rodrigo: Che tragedia!
26:06
::
Gianlu: Eh sì, purtroppo una grande tragedia. Quindi, il pericolo più grande per questo viaggio era rappresentato forse dal mare, dall'oceano. Se, però, andava tutto bene, cioè se le navi arrivavano al porto di destinazione e riuscivano ad attraversare l'oceano, poi iniziava un periodo incerto e non semplice. Penso, per esempio, all’arrivo a Ellis Island, e all'arrivo di queste persone a Ellis island. Non è così, Lele?
26:46
::
Lele: Giusto, Gianlu, Ellis Island, che è un’isola di New York, è sicuramente uno dei simboli di questi viaggi. Era infatti uno dei porti principali per l’arrivo degli italiani negli Stati Uniti. E pensate che sull’isola c’è un museo dedicato agli emigrati e si può pure consultare il registro dei passeggeri arrivati a Ellis Island. Cioè, se pensi di avere un parente emigrato negli Stati Uniti, puoi andare lì e cercare il suo cognome nel registro!
27:16
::
Gianlu: Ma rimanendo in tema di arrivi in un altro Paese, Rodrigo, puoi raccontarci come è stato l’arrivo in Messico per il tuo bisnonno? Hai qualche informazione?
27:30
::
Rodrigo: Allora, l'arrivo del bisnonno è stato sicuramente molto difficile perché dopo la nuestra… la nostra guerra civile tutto era un po’ caotico naturalmente, no? Ma alla fine lui è diventato messicano. Come diceva la cantante Chavela Vargas: “I messicani nasciamo dove ne abbiamo voglia.”
27:53
::
Gianlu: Ah, cosa dice?
27:54
::
Rodrigo: Allora, questa è una cantante di Costa Rica, ma lei è diventata messicana. E se sentiva messicanissima.
28:04
::
Gianlu: Messicanissima, okay. E come dicevi tu, diceva che “i messicani nascono dove hanno voglia di nascere messicani”. Quindi, non importa dove si nasce ma è come ci si sente, giusto?
28:20
::
Rodrigo: Giusto!
28:28
::
Gianlu: Ma veniamo ad un altro aspetto che è quello del mantenere i contatti con le persone, con i propri parenti nel paese di origine. Naturalmente in passato non esisteva internet, mail, Whatsapp eccetera, quindi si comunicava come si poteva e il mezzo di comunicazione più potente era la lettera, quindi scrivere lettere a mano. Ho intervistato una mia amica, Silvia, che dopo alcuni anni ha trovato proprio delle lettere di un familiare, che è andato in Uruguay e lì ha iniziato la sua nuova vita. Ascoltiamo!
29:24
::
Silvia: Cesare, il fratello di mia nonna, è partito per l’Uruguay nel 1940. Poi, nel 1970 è tornato in Italia per una breve visita. Quando è rientrato in Uruguay, ha iniziato a scrivere lettere a mia nonna dove diceva che voleva fare un secondo viaggio in Italia. Alla fine di ogni lettera scriveva: "Questa è la mia direzione”, e poi indicava il suo indirizzo di Montevideo.
29:54
::
Cesare però non è più tornato in Italia e il suo italiano a poco a poco si è trasformato. Le ultime lettere non sono scritte né in italiano, né in spagnolo, ma in un mix di italiano e spagnolo, un po’ come lui, che in fondo era di entrambi posti: l’Italia e l’Uruguay.
30:18
::
Gianlu: Allora, Rodrigo, che cosa hai capito di questa intervista? Che cosa ci ha raccontata Silvia?
30:25
::
Rodrigo: Ho capito che Cesare era un po' come il mio bisnonno e… nel senso che Cesare ha dimenticato l'italiano per parlare il espagnolo, ha preferito il… lo spagnolo, no?
30:40
::
Gianlu: Esatto, quindi Cesare ha avuto una storia molto simile a quella del tuo bisnonno: quindi, si è trovato in Uruguay e nel tempo ha mantenuto un contatto con i parenti italiani scrivendo delle lettere.
31:00
::
Rodrigo: Infatti, il mio bisnonno e anche il mio nonno scrivevano con dei parenti, ma non sappiamo di più.
31:10
::
Gianlu: Mhmm… Era l’unico modo, come dicevo prima, per mantenere le relazioni a distanza. Ma, come hai detto tu, una cosa interessante delle lettere di Cesare è proprio la lingua, giusto?
31:27
::
Rodrigo: Sì… l’itagnolo… possiamo dire, no?
31:32
::
Gianlu: Bellissimo! Una bellissima definizione di questa nuova lingua. Un mix tra italiano e spagnolo e come hai detto tu… itagnolo. Mi piace tantissimo. E fa un esempio nella lettera, giusto? Fa proprio un esempio specifico. Quale?
31:50
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Rodrigo: Mi ricordo "direzione" che dovrebbe essere l'indirizzo.
31:57
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Gianlu: Esatto, perché in spagnolo si dice dirección per indirizzo, giusto?
32:02
::
Rodrigo: Giusto.
32:03
::
Gianlu: Ecco, mi viene in mente che questo mix di lingue era anche abbastanza frequente, proprio negli italiani che lasciavano l'Italia e che mescolavano la nuova lingua che stavano imparando con la loro lingua, l’italiano. E mi viene in mente un film degli anni 40 che si intitola "Sciuscià". Parla di alcuni ragazzi che nel dopoguerra facevano il lavoro di lustrascarpe, cioè pulivano le scarpe. È chiaro, che lavoro facevano, Rodrigo?
32:50
::
Rodrigo: Shoe shine! L’ho sentito già. È come “orioppo”. La parola degli italiani in America per dire hurry up.
33:00
::
Gianlu: Allora, aspetta, aspetta, perché mi cogli alla sprovvista. Quindi, "Sciuscià" deriva da quale parola inglese?
33:10
::
Rodrigo: Deriva dei due paroli… parole, che sono “shoe” e “shine”. Allora “scarpe” e “lusciare”?
33:23
::
Gianlu: Lustrare.
33:24
::
Rodrigo: Lustrare.
33:25
::
Gianlu: Ma dai, bravissimo! Io pensavo che tu non lo sapessi e invece lo sai. Ma è fantastico! E hai nominato un’ altra parola che usavano gli italiani. Puoi ripeterla?
33:37
::
Rodrigo: Sì, questa è “orioppo”.
33:39
::
Gianlu: “Orioppo”, esatto, che significava in inglese…
33:43
::
Rodrigo:hurry up!
33:44
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Gianlu: Esatto! Molto, molto bene! Benissimo, ma allora ti sorprendo io perché secondo me questa cosa non la conosci. Sapete che cosa intendevano soprattutto gli italo-americani con la parola “broccolino”?
34:04
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Rodrigo: Allora, forse Lele.
34:06
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Lele: Devo ammettere che a parte il cibo, comunque la verdura, il broccolo, non mi viene niente da collegare con l’inglese, quindi, vai tu, Rodrigo, se la sai.
34:16
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Rodrigo: Allora, so cosa è il broccoli, il broccolino, perché l’abbiamo anche in spagnolo ma questa parola ha un altro senso, vero?
34:28
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Gianlu: Eh sì, lo sai, forse.
34:30
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Rodrigo: No, no.
34:31
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Gianlu: Ah ok! Allora te lo dico io. Broccolino, per le persone che erano arrivate a New York era… Brooklyn! Eh, sì, sì. Diciamo che gli italiani che arrivavano negli Stati Uniti tendevano a non pronunciare bene la parola Brooklyn e quindi da “Brooklyn” è nato “broccolino”. E chiaro?
35:05
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Rodrigo: Una nuova parola!
35:07
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Gianlu: Esatto, una nuova parola che è entrata nel tuo vocabolario.
35:19
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Gianlu: Bene, siamo arrivati anche oggi al momento del quiz. Rodrigo, sei pronto?
35:28
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Rodrigo: Sono ancora pronto.
35:29
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Gianlu: Benissimo. E allora partiamo con la prima domanda. Rodrigo, puoi nominare almeno due personaggi, due VIP che hanno origini italiane?
35:53
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Rodrigo: Allora, Madonna, ma non la Madonna, però la cantante.
36:00
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Gianlu: Benissimo, quindi non la figura religiosa, ma l’artista, la cantante.
36:05
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Rodrigo: E anche Lady Gaga.
36:07
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Gianlu: Benissimo. Beh, questa domanda era veramente molto facile. Passiamo alla prossima domanda. Lele ha parlato di una nave che fa naufragio e non riesce ad arrivare al porto di destinazione. Ti ricordi come si chiama?
36:30
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Rodrigo: Sirio.
36:33
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Gianlu: Molto bene! Questa era super difficile. Complimenti! Okay, veniamo ora a una domanda di carattere linguistico. In italiano usiamo un'espressione floreale… ti aiuto… per indicare che tutto non è così semplice come previsto. Ti ricordi queste espressione?
37:03
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Rodrigo: Non è tutto come rose e fiori.
37:07
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Gianlu: Perfetto, esatto! Possiamo dire “non è tutto rose e fiori”. Fantastico, sei preparatissimo! Ultima domanda: cosa intendevano gli italiani a New York quando dicevano “broccolino”?
37:28
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Rodrigo: Non il cibo, ma Brooklyn.
37:32
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Gianlu: Benissimo, il quartiere di New York. Direi che hai risposto correttamente a tutte le domande. Complimenti, Rodrigo! È stato veramente un piacere ascoltare la tua storia e averti qui con noi.
37:46
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Rodrigo: Grazie, il piacere è stato anche mio.
37:49
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Gianlu: Bene, Rodrigo, il tempo a nostra disposizione purtroppo è finito e siamo arrivati alla fine di questo episodio. Grazie mille per essere stato qui con noi, ma soprattutto grazie per aver portato la tua storia personale e per averci aperto la porta sulla tua esperienza e sulla tua avventura in Italia. Grazie mille!
38:12
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Rodrigo: C’è stata una gioia per me. Grazie per avermi invitato.
38:16
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Gianlu: Grazie a te! Lele, grazie mille per essere stato qui con noi e per aver partecipato alla conversazione con Rodrigo.
38:25
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Lele: Gianlu, grazie mille ancora per l'invito. E stato molto interessante ed un piacere parlare di questo tema e di aver conosciuto un po' di più Rodrigo e il suo bisnonno Gennaro. Alla prossima!
38:38
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Gianlu: Alla prossima, Lele! Grazie mille. Vi ricordo che potete continuare a imparare e praticare l’italiano con i nostri corsi di Babbel. Inoltre, se volete, potete scriverci un’e-mail all’indirizzo podcasting@babbel.com.
38:53
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A presto!
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 Ecco una lista di parole importanti ed espressioni utili usate nell'episodio. Troverai i nomi al singolare accompagnati dal corrispettivo articolo e i verbi all'infinitivo.
 
 
 la radice
 l’origine
 lasciare il proprio Paese
 trasferirsi
 il Comune
 la provincia
 la regione
 il discendente
 il personaggio famoso
 il/la VIP
 la celebrità
 il/la cantante
 l’Ottocento
 il Novecento
 trovare fortuna
 l’ondata migratoria 
 l’Unità d’Italia
 l’evento
 la Prima Guerra Mondiale
 la guerra
 la destinazione
 l’emigrazione
 la motivazione
 il servizio militare
 obbligatorio
 tirare le somme
 non è tutto rose e fiori 
 il viaggio della speranza 
 il viaggio
 la speranza 
 l’opportunità
 la comodità
 il pericolo
 naufragare
 la nave
 l’incidente
 lo scoglio
 la costa
 il porto 
 l’isola
 il registro
 la guerra civile
 la lettera
 la visita
 rientrare
 l’indirizzo
 il posto 
 il lustrascarpe
 pulire
 lustrare
 l’italo-americano/a
 il broccolo
 il naufragio
 fare naufragio
End
Ascolta insieme a Lele e Gianluca l’avventura di Rodrigo alla scoperta delle sue radici. Perché molti italiani hanno abbandonato l’Italia in cerca di fortuna in un altro Paese? Dove sono emigrati? E quali sfide hanno incontrato? Questo e molto altro ancora in una puntata davvero emozionante.