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Gianlu: Ciao a tutti ed eccoci di nuovo qui per una nuova puntata della Bottega di Babbel, il podcast in lingua italiana in cui parliamo di tradizioni, usi e costumi del Bel Paese.
00:23
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Prima di iniziare, vi ricordo che sul sito www.babbel.com/podcasts c’è la trascrizione dell’intero episodio. Inoltre troverete anche una lista di parole e frasi importanti che vi aiuteranno nella comprensione.
00:41
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Anche oggi, qui con me c’è Tara, che, alla Bottega di Babbel, è ormai di casa. Ciao, Tara.
00:47
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Tara: Ciao, Gianlu! Sì, è vero, ormai la Bottega è un appuntamento fisso per me.
00:52
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Gianlu: Ed è tornata a trovarci un’altra amica della Bottega di Babbel. Infatti, oggi in nostra compagnia c’è Sara! Ciao e bentornata! È davvero un piacere averti qui con noi!
01:04
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Sara: Salve, carissimi!
01:05
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Tara: Sì, ciao, Sara. È bello vederti. È tanto tempo che non ci vediamo tutti insieme.
01:11
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Sara: Eh, sì, è vero. E nel frattempo è anche incominciata la nuova stagione della Bottega di Babbel!
01:17
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Gianlu: Eh, sì, e se non ricordo male, l’ultima volta che ci siamo visti e che abbiamo registrato insieme, abbiamo parlato del caffè e della tradizione del caffè in Italia. No?
01:31
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Sara: Esatto, è stato uno degli ultimi episodi della prima stagione. Ma ora sono curiosa di sapere quale tema ci aspetta oggi.
01:39
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Gianlu: Ve lo dico subito. Per introdurre il tema di oggi ho pensato di farvi ascoltare alcuni suoni tipici… che potrebbero farvi capire di cosa parleremo.
02:01
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Tara: Certo, parliamo del vino, non è così?
02:03
::
Gianlu: Beh, mi sa che era davvero troppo facile per voi! Infatti, oggi parliamo della tradizione del vino in Italia.
02:11
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Tara: Bellissimo! Cominciamo con un brindisi?
02:14
::
Sara: Beh, sì, dai, io ci sto!
02:15
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Gianlu: Dai, facciamo così. Se l’episodio va bene, magari il brindisi lo lasciamo alla fine, no?
02:22
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Tara: Sì, va bene!
02:30
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Gianlu: Dunque, il vino italiano rappresenta sicuramente uno dei prodotti più importanti e anche più conosciuti per il Made in Italy nel mondo. Pensate che, per quanto riguarda la produzione mondiale, l’Italia detiene il primato assoluto, superando anche un altro Paese, famoso per la produzione di vino. Tara, sai di quale Paese sto parlando?
02:58
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Tara: Mhmm… la Francia?
02:59
::
Gianlu: Esatto. Infatti, l’Italia esporta vini in moltissimi Paesi, in modo particolare negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, ma anche in Giappone e in Cina. Tara, Sara, secondo voi, quali sono i vini più famosi, i vini italiani più famosi?
03:21
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Tara: Allora, il Chianti, il Moscato, il Pinot Grigio e il Prosecco.
03:27
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Sara: Sì, direi anche io che all'estero il primato è sicuramente del Prosecco tra i bianchi, mentre invece tra i rossi penso che il Chianti sia il più famoso al mondo. In Italia, invece, secondo me è un po' diverso, penso che ogni regione abbia le proprie preferenze locali.
03:46
::
Gianlu: Sì, sono d’accordo. Il Chianti, il Prosecco, il Moscato… Ce n’è davvero per tutti i gusti. Alla fine il vino è parte della cultura italiana e anche simbolo dell’Italia nel mondo, come abbiamo detto prima. Ed è un prodotto che ha davvero una storia molto antica e ricca di tradizioni. Infatti, in passato, l’Italia era anche conosciuta anche come Enotria Tellus. Sapete che cosa significa?
04:18
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Tara: Mhmm, non ho idea, dimmi.
04:20
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Sara: Bah, sicuramente le parole che iniziano con eno-, tipo enoteca o enologia, hanno a che fare con il vino. Fin qui ci siamo. Tellus… è la terra?
04:32
::
Gianlu: Esatto, Enotria Tellus significa proprio terra del vino. Infatti, i Greci, per primi, hanno introdotto nuove varietà di uva soprattutto nel Sud Italia. Ma poi, i Romani hanno migliorato le tecniche di coltivazione e hanno iniziato a esportare la cultura del vino, anche oltre i confini dell’Italia. Ed è per questo che l’Italia era chiamata appunto “terra del vino”.
05:03
::
Tara: Eh, sì, Gianlu, i Romani erano dei grandi… consumer… consumatori di vino. Quando penso ai Romani, immagino le loro feste…
05:15
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Gianlu: … Beh, più che feste forse… i banchetti romani, no?
05:18
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Tara: Sì, i grandi banchetti dove discutevano di affari, mangiavano e bevevano. E il vino era sicuramente un ingrediente sempre presente sulla loro tavola, no?
05:31
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Gianlu: Sì, bisogna dire però che il vino dell’antichità, quindi il vino dei romani era un po’ diverso, rispetto al vino di oggi: infatti era una bevanda molto dolce e anche molto alcolica. Infatti i romani mescolavano il vino con l’acqua, proprio per ridurre il contenuto di alcol.
05:54
::
Sara: Ah, ma dai! I Romani erano proprio patiti per il vino. Beh, effettivamente avevano anche una divinità, il Dio Bacco , che si vede spesso raffigurato nei mosaici, che ha un grande calice di vino in mano e in testa ha una corona d'uva.
06:02
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Bacchus by Caravaggio
Alt:

06:10
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Gianlu: Sì, insomma, il vino è davvero radicato nella nostra storia e nella cultura dell’Italia, dai Romani, come abbiamo visto, fino ai giorni nostri. A proposito, mentre facevo ricerche per quest’episodio, ho trovato una citazione di Leonardo da Vinci che trovo molto interessante. È in italiano… è nell’Italiano di Leonardo da Vinci, quindi forse un po’ difficile, ma sentiamo.
06:39
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Lele: Et però credo che molta felicità sia agli homini che nascono dove si trovano i vini buoni…
06:51
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Gianlu: Allora, Tara, hai capito?
06:53
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Tara: Non so se ho capito bene, ma credo di sì. Nascere in un Paese con buoni vini significa che le persone saranno felici, vero?
07:04
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Gianlu: Esatto, proprio così. Ma questo era quello che diceva Leonardo da Vinci e forse Leonardo si riferiva all’Italia. Cosa dite? Voi siete d’accordo con il suo pensiero o no?
07:18
::
Tara: Beh, sì sono d'accordo riguardo alla connessione tra il vino e la felicità, certo che sì! Fortunatamente, in questi tempi moderni tutti possono gustare un bel vino da qualsiasi Paese, ed essere felice!
07:34
::
Sara: Beh, effettivamente Leonardo non viveva ancora in un mondo globalizzato dove si può avere il vino da tutto il mondo, comunque sicuramente per gli amanti del vino è una bella fortuna vivere in Italia!
07:51
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Gianlu: Allora, ragazze, va da sé che quando parliamo di vino, in Italia pensiamo subito anche e soprattutto alla cucina. Infatti, nella preparazione di molte ricette si usa il vino. Per esempio, quando facciamo il risotto, lo sfumiamo, sfumiamo il riso con un po’ di vino bianco o anche rosso, per dare più sapore, per dare più aroma.
08:18
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Tara: Ah, si dice “sfumare il riso con il vino”.
08:22
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Gianlu: Esatto. Quindi, lo possiamo usare in cucina, ma il vino è anche il simbolo delle tradizioni a tavola. No, Sara?
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Sara: Sì, certo. Insieme al pane e all’olio, il vino è uno degli elementi essenziali che non mancano mai sulle tavole degli italiani. E in molte famiglie italiane il vino è, insieme all'acqua, la bevanda che si beve sempre durante i pasti.
08:49
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Gianlu: Ed è infatti quello che succede anche nella mia famiglia, a casa mia. Mia nonna, per esempio, beveva sempre mezzo bicchiere di vino rosso a pranzo e mezzo bicchiere di vino rosso a cena. A volte lo mescolava anche con dell'acqua. Diciamo che era un piccolo piacere, una piccola abitudine che si concedeva e che, secondo lei, faceva bene, e la manteneva… giovane.
09:17
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Sara: Ma sai che questo aneddoto su tua nonna mi fa pensare al detto popolare “Buon vino fa buon sangue”. Tara, tu lo conosci questo detto?
09:26
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Tara: Non lo conosco ma, posso traduire… Good wine makes good blood? Cosí, no?
09:32
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Sara: Sì, esatto! Fondamentalmente vuol dire che il vino fa bene...
09:36
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Gianlu: Sì, naturalmente non c’è un fondamento scientifico in questo. Diciamo che il vino è un piacere della tavola, sempre da consumare con un po’ di moderazione. Tara, c’è una bevanda che si beve sempre a pranzo o a cena nel tuo Paese?
09:55
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Tara: Mhmm… Negli Stati Uniti non è comune bere bevande alcoliche. Ma per le cene o durante il fine di settimana, sì. Beviamo della birra o un vino bianco o rosso, a seconda dei piatti serviti. Ma niente di speciale. Non come qui in Europa.
10:14
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Gianlu: A proposito di pranzi e cene, visto che li hai appena menzionati, il vino è sicuramente anche il sinonimo di convivialità, socialità e condivisione. Non è così, Sara?
10:28
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Sara: Sì, in Italia ogni occasione è buona per bere un bicchiere di vino e fare un brindisi, brindare. Non so se conosci già la parola "brindare", Tara?
10:34
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Photo by Kelsey Knight on Unsplash
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10:38
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Tara: Sì, certo! Brindare significa fare il “cin cin”, to toast. Mi piace molto che gli italiani dicono “cin cin” per il brindisi, come in Francia, perché è come il suono dei bicchieri quando si toccano.
10:54
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Sara: Eh, anche se in realtà, se non sbaglio, “cin cin” deriva dal cinese “ching”, non so se lo pronuncio proprio bene, ma che comunque dovrebbe voler dire “prego” ed è stato portato in Europa dai marinai inglesi. E comunque, in italiano usiamo sia “cin cin” ma anche l'espressione “alla salute” per esempio diciamo “alla tua salute, Tara”.
11:18
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Gianlu: Beh, comunque, cambiando un po’ il discorso e rimanendo sempre però in tema di “vini”, negli ultimi anni in Italia, ma forse anche in altri Paesi, bere vino buono è diventato forse cool, di tendenza. Infatti, rispetto al passato esistono anche molti più locali specializzati dove possiamo comprare o provare vini e magari mangiare anche degli stuzzichini. Non lo so, penso per esempio alle vinerie o anche alle enoteche che hanno aperto sempre di più e sempre più numerose negli ultimi anni.
11:56
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Sara: Sì, è vero. Penso anch’io che ultimamente sia cresciuta proprio l'attenzione verso i vini di qualità, ci sia proprio anche più interesse a informarsi. Per esempio, mi vengono in mente, le cantine di vini4 che offrono proprio dei veri percorsi per conoscere i vini. Oppure ci sono nuove tendenze nel turismo, tipo dei percorsi, dei viaggi eno-gastronomici alla scoperta di vini e cibo.
12:08
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Photo by vesta48 
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12:23
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Tara: Ah, sì, mi piacerebbe fare un viaggio per combinare turismo, vini e cibo. Forse quando vado in Sicilia quest'anno… Visitare cantine e magari fare… wine tasting… Come si dice in italiano?
12:39
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Gianlu: Degustazione.
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Tara: Degustazione.
12:43
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Gianlu: Esatto. A proposito, avete mai partecipato a una degustazione di vini? Mhmm… Penso di sapere la risposta di Tara.
12:53
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Tara: Sì, sì, tu sai. Certo che lo ho fatto! Nei vigneti in California, Messico, anche Argentina. E anche a casa qui a Berlino con te Gianlu quando abbiamo fatto quella degustazione virtuale, ricordi?
13:08
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Gianlu: Mi ricordo, mi ricordo…
13:10
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Tara: Ma, devo ammettere, che non l'ho mai fatto né in Italia né in Francia o Spagna, che sono le capitali del vino! Suppongo che ho degli eno-compiti per l'anno duemilaventidue!
13:26
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Gianlu: Degli “eno” compiti. Bene, mi piace tantissimo questo neologismo! E hai subito riutilizzato il prefisso che aveva citato prima Sara, eno- che significa appunto vino. E tu, Sara? Hai mai fatto una degustazione?
13:44
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Sara: Oddio, più o meno! Allora, durante il lockdown ho iniziato a fare delle degustazioni fai-da-te a casa con un paio di amici. Ma in realtà lo facciamo per ridere, cioè ci mettiamo insieme… ci divertiamo a descrivere gli aromi dei vini quando li proviamo, ma non ci prendiamo proprio sul serio!
14:04
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Gianlu: Mhmm… Beh, mi pare di capire che insomma siamo tutti appassionati di vino. E visto che avete fatto anche delle degustazioni, sicuramente sapete descrivere un vino con le parole giuste…
14:26
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Gianlu: Allora, va bene… Ma veniamo alle tipologie di vino. Infatti esistono tanti tipi di vino diversi e si differenziano fra di loro proprio per alcune caratteristiche, per l’aspetto o per alcune proprietà. Quando parliamo di vino, quindi, è importante e anche corretto usare aggettivi e espressioni precise per descriverlo. Tara, qual è secondo te, il primo criterio da usare per distinguere i vini?
15:00
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Tara: Beh, penso il colore, no? C’è il vino bianco, il vino rosso e il vino rosé.
15:07
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Gianlu: Esatto. E qual è la differenza?
15:10
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Tara: Dunque, penso che ci siano molte componenti che determinano il colore del vino, ma la prima, la più importante è la… la skin… la pelle dell’uva…
15:24
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Gianlu: La buccia dell’uva.
15:25
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Photo by jreika
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15:26
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Tara: La buccia dell’uva.
15:28
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Gianlu: Esatto. Sì, il vino bianco si ottiene dall'uva senza buccia e quindi questo vino ha un colore giallo chiaro e… spesso ha anche un sapore più delicato. Il vino rosso, invece, si ottiene usando la buccia dell’uva.
15:47
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Sara: Sì, e poi anche il colore del vino può essere di diversa intensità. Ci sono vini di colore rosso intenso, come il Nero d’Avola e poi ci sono anche vini di un rosso meno intenso, tipo il Chianti, il Sangiovese.
16:03
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Gianlu: Esatto. Quindi un primo criterio è il colore o l’intensità di colore. Ma un altro criterio per distinguere i vini è la quantità di zucchero: quindi possiamo avere dei vini dolci o dei vini secchi. Per esempio un vino secco è il Montepulciano d’Abruzzo, mentre il Marsala, che viene proprio dalla città Marsala, è un vino dolce, molto dolce.
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Photo by Salvadonica Borgo del Chianti on Wikimedia
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16:31
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Tara: Quindi… vini rossi, vini bianchi, secchi e dolci… Ah, ci sono anche i vini frizzanti. Questi mi piacciono molto! Quindi un’altra differenza è fra i vini con le… le… bolle o le bollicine… the little bubbles e i vini senza bollicine!
16:53
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Gianlu: Esatto, quindi abbiamo vini frizzanti e vini fermi.
16:58
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Tara: Ah, capito, vini fermi.
17:00
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Gianlu: Esatto. Per esempio, il Grillo è un vino bianco fermo che si produce in Sicilia, un vino siciliano. Per un vino frizzante… non mi viene un esempio… Sara, mi puoi aiutare tu?
17:14
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Sara: Dunque, allora forse dopo il Prosecco, di cui abbiamo già parlato, nella categoria “bollicine” il più famoso è il Moscato, che, però in realtà si definisce già come vino spumante perché ha più bollicine rispetto a un vino frizzante.
17:32
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Tara: Aspetta… aspetta… aspetta! C’è una differenza tra vino spumante e frizzante? Dunque, lo spumante ha molte bollicine, mentre il frizzante ha meno bollicine.. .Mamma mia!
17:48
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Gianlu: Esatto, proprio così, giusto. Quindi, spumante più bollicine, frizzante meno bollicine. Ah, e poi un’ultima caratteristica, un’ultima cosa da tenere in considerazione naturalmente è la quantità di alcol in un vino. E così abbiamo vini leggeri e vini, invece, più forti, più corposi. Ecco, abbiamo cercato di classificare, di fare una distinzione tra i vari vini. Ma veniamo alle vostre preferenze, a quello che amate bere. Qual è il vostro vino preferito? Vino rosso, bianco o rosé? Frizzante o fermo? Dolce o secco? Leggero o corposo? Tara, tu che cosa bevi di solito?
18:40
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Tara: Allora cominciamo con una confessione ragazzi. Non mi piace il vino rosso, mi fa sentire male, non lo so, sono allergica. Ma con i vini bianchi o i vini rosé non ho questo problema. Può essere frizzante o fermo, ma dolce mai, mai, mai, mai. Detesto i vini dolci e i più corposi anche, preferisco i vini secchi e più leggeri.
19:09
::
Gianlu: Interessante. Mhmm. Beh, allora forse non siamo molto simili in fatto di vini. Tu, Sara, hai una preferenza?
19:16
::
Sara: In realtà mi piacciono davvero tantissimi tipi di vino diversi. D'estate mi piace bere di più i bianchi e d'inverno preferisco i rossi, però forse per il fatto di essere cresciuta in Piemonte probabilmente il vino che per me fa casa più di tutti è il Nebbiolo. Ma dicci invece di te, Gianlu.
19:38
::
Gianlu: Beh, Sara, come forse sai già, io ho una netta e chiara preferenza. A differenza di Tara, io non amo molto il vino bianco, e se lo bevo, e quando lo bevo, deve essere un po’ frizzantino. Il mio vino preferito è il vino rosso e deve essere abbastanza corposo, abbastanza forte. Per esempio, mi piacciono vini come il Ripasso o l’Amarone, che è il mio vino preferito in assoluto.
20:12
::
Tara: Ahi, Gianlu, siamo completamente opposti, ma vabbé! Piú vino bianco per me!
20:18
::
Gianlu: Ebbene sì, più vino bianco per te.
20:27
::
Gianlu: Bene, ma veniamo a un altro aspetto che appassiona, ma divide al tempo stesso quando si parla di vino. Sara, tu come scegli il vino da abbinare a un piatto, a una ricetta?
20:44
::
Tara: Aspetta, aspetta. Ho una domanda: che significa abbinare?
20:49
::
Sara: Allora, abbinare è un po’ come combinare, significa to pair in inglese… Comunque, per tornare alla tua domanda, Gianlu, secondo me, ci sono degli abbinamenti classici con cui si va sempre sul sicuro. Ogni tanto, quando io cucino, mi piace informarmi, scegliere il vino adatto agli ingredienti. E alle volte, parto dal vino e in base al vino creo il menù. Altre volte, invece, faccio il contrario: cioè in base al cibo scelgo i vini più adatti. Però ovviamente questo lo faccio solo quando veramente ho tanto tempo da dedicarci!
21:28
::
Gianlu: Esistono anche dei criteri generali che possono un po’ aiutare nella scelta da fare quando si vuole abbinare un vino a un cibo. Di solito si abbina o un vino completamente diverso o un vino molto simile ai sapori e agli ingredienti del piatto. Quindi possiamo creare o un forte contrasto tra vino e cibo oppure perfetta armonia tra vino e cibo. È chiaro?
22:07
::
Tara: Fammi spiegare. Quindi, per esempio, un piatto molto saporito e grasso lo possiamo abbinare con un vino leggero e frizzante per il contrasto… o con un bel rosso corposo per un abbinamento tra simili. Vero?
22:26
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Gianlu: Esatto. Esatto, proprio così, perfetto. Sara, so che a te piace preparare i dolci. Di solito con che vino accompagni i dolci?
22:38
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Sara: Si dice che con i dolci si cerca sempre di creare una certa armonia tra vino e cibo. A me piace tanto, per esempio, abbinare la torta al cioccolato con il Porto.
22:51
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Gianlu: Mhmm… una torta al cioccolato con il Porto. Mi sembra un abbinamento da provare assolutamente. Certo, poi la scelta del vino è anche abbastanza soggettiva perché abbiamo tutti gusti diversi. Esistono dei criteri, ci sono dei principi, ma è anche bello seguire quello che è il nostro gusto personale.
23:11
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Sara: Sì, esatto. A me piace anche l'idea di creare abbinamenti pensando al territorio di origine di cibi e di vini. Per esempio: la pasta al pesto ligure, quando il pesto è fatto in casa, buono eccetera… fresco, secondo me, si abbina benissimo con il Vermentino della stessa regione, cioè la Liguria. E mi piace da matti!
23:44
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Gianlu: E dopo aver chiacchierato un po’ di vini e tipi di vini, è arrivato il momento di ascoltare un vero esperto e di dare la parola a Marco, che di professione fa il sommelier.
24:03
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Marco: Fare il sommelier per me significa avere un rapporto speciale con i clienti. Mi piace parlare con loro, scoprire i loro gusti e consigliare il vino più adatto al cibo ordinato. È una grande soddisfazione trovare il vino perfetto che rende la serata del mio cliente ancora più speciale: pensa, a volte i clienti tornano nel mio ristorante solo per bere di nuovo quel vino.
24:30
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Spesso la gente pensa che degustare vino e individuarne gli aromi sia un talento per pochi. Non è così. Secondo me, tutti possono imparare e diventare esperti. Il mio consiglio è: essere curiosi e provare tanti vini diversi. Bisogna avere pazienza, osservare i colori, annusare gli odori e lasciarsi trasportare. All’inizio pensi di non notare nulla, ma con il metodo giusto e un po’ di tempo, riesci a distinguere gli aromi, a capire se il vino è giovane o maturo, se è conservato in una botte di legno oppure no. E così, pian piano, inizi a capire la magia del vino.
25:18
::
Gianlu: Allora, Tara, che cos’hai capito di quello che ha raccontato Marco?
25:22
::
Tara: Allora, ho imparato che, nell'opinione di Marco, degustare il vino non è… non è solamente per gli esperti, che tutti noi possiamo imparare a identificare e descrivere le varie caratteristiche dei vini. Marco anche raccomanda di essere curiosi con i vini, provari… provare tanti come possiamo, per far la vera conoscenza a questa magia del vino.
25:56
::
Gianlu: E provare più vini possibili, giusto?

Tara: Sì!

Gianlu: Ed essere sempre curiosi…

Tara: Esatto.
26:02
::
Gianlu: Beh, ragazze, sapete una cosa? Dopo aver ascoltato l’intervista a Marco, mi è venuta voglia di fare un bel corso di sommelier e di scoprire i segreti dei vini. Chissà, magari potrebbe essere un’idea, un bel progetto per il prossimo anno, no?
26:20
::
Tara: Sì, dai!

Sara: Magari!
26:30
::
Gianlu: Dunque, la produzione di vini in Italia è molto diversificata e variegata. Infatti, ogni zona ha delle caratteristiche particolari, specifiche che sono legate a vari fattori, come il clima. Ma non solo. Partiamo quindi a vedere le varie regioni d’Italia e partiamo dai territori che conosciamo meglio perché devi sapere, Tara, che io e Sara veniamo da due zone dove il vino è di casa, no?
27:02
::
Tara: Ah, sì? Non lo sapevo. Ecco perché siete così appassionati a questo tema. Sara, tu di dove sei?
27:09
::
Sara: Io sono della pianura piemontese. E il Piemonte è effettivamente una zona conosciuta e molto apprezzata per i vini. Forse hai già sentito parlare delle Langhe?
27:21
::
Tara: No, non l’ho mai sentito.
27:23
::
Sara: Ah, allora, le Langhe sono una zona di colline, piccoli paesi e grandi vigneti e sono importanti per la produzione del Nebbiolo, che è conosciuto per essere il vitigno con cui si fa il Barolo, che è un vino un po’ pregiato, un vino rosso molto famoso in tutto il mondo. Tu l’hai mai provato?
27:25
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Photo by stefanocar_75
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27:44
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Tara: Ah, allora, no perché non mi piace il vino rosso, ma ho sentito del Barolo perché è famoso. Ma… e tu, Gianlu, qual è il vino della tua regione?
27:57
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Gianlu: Dunque, io sono della provincia di Brescia, in Lombardia. E non lontano da… da casa mia c’è la Franciacorta, una zona, che in Italia è abbastanza famosa per l’omonimo spumante, lo spumante Franciacorta. Lo conosci?
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Tara: Ah, no, ma se è uno spumante secco, mi piacerebbe provarlo. E la Franciacorta … che nome buffo! È vicino alla Francia?
28:23
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Credit: www.vindulge.com
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28:28
::
Gianlu: No, non ha nulla a che vedere con la Francia, ma è sempre in Nord Italia, non confina con la Francia però. A proposito, abbiamo visto il Nord Italia con il Piemonte e la Lombardia, all’inizio abbiamo parlato anche del Centro Italia con la Toscana, il Chianti, il Sangiovese… e scendendo a Sud abbiamo anche varie regioni conosciute per… per i vini… Per esempio, mi viene in mente la Puglia. E c'è un vino rosso pugliese molto buono. È un vino rosso intenso, con un sapore di frutti…
29:06
::
Sara: Dici il primitivo di Manduria, vero?

Gianlu: Mhmm
29:09
::
Sara: Sì, ecco, perché sapevo perché mi sa che è proprio per i tuoi gusti, o sbaglio?
29:15
::
Gianlu: No, no, c’hai azzeccato in pieno! Il Primitivo di Manduria è uno dei miei preferiti: vino pugliese. E poi scendendo verso la Sicilia, c’è l’altro mio grande preferito che è il Nero d’Avola. Squisito!
29:31
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Sara: Lo sapevo! Ma invece, Tara, tu vieni dalla California, no? Che è uno stato altrettanto famoso per la produzione di vino...
29:40
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Tara: È vero, ragazzi, la California è una delle capitali del vino negli Stati Uniti, e infatti, nel mondo, credo. Il più famoso è lo Zinfandel, un vino leggero, rosé e un po 'dolce.
29:54
::
Gianlu: Mhmm lo Zinfandel. Ma sapete che non l’ho mai assaggiato? Potrebbe essere una bell’idea per provarlo stasera.
30:02
::
Sara: Un ottimo piano!
30:11
::
Gianlu: Bene, mi sembra di capire che… siamo tutti amanti del buon vino. Ma anche servire il vino richiede certe regole. Vediamo un po’, quali sono alcune buone pratiche da seguire, Sara?
30:28
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Sara: Io forse inizierei con la temperatura. Le bollicine e i bianchi di solito si servono più freschi e infatti, se abbiamo ospiti a cena, dobbiamo sempre ricordarci di mettere la bottiglia in frigo prima…. Invece i vini rossi, generalmente, si servono a una temperatura più alta, ma questo dipende anche da quanto sono corposi, eccetera.
30:52
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Gianlu: Esatto. Quindi un primo criterio è la temperatura. Poi, naturalmente quando arrivano gli ospiti, dobbiamo anche servire il vino. E anche qui forse dobbiamo prestare una certa attenzione. Per il vino bianco possiamo aprire la bottiglia al momento, cioè quando la beviamo. Il vino rosso, invece, va decantato, di solito. Tara, sai che significa "decantare il vino”?
31:20
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Tara: Mhmm… Posso indovinare: “decantare il vino” sarebbe in inglese to let the wine breathe, respirare?
31:28
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Sara: Sì, giusto. Decantare significa proprio “versare” il vino in un decanter o in una caraffa8 . In questo modo il vino, come dici tu, può "respirare", così si esaltano i suoi profumi e gli aromi proprio del vino. Se però, non hai un decanter, basta che apri la bottiglia un po’ prima e lo lasci respirare prima di berlo.
31:29
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Photo by Parilov
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31:51
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Gianlu: Esatto. Benissimo, quindi ora è tutto pronto per servire il vino e per versarlo. Ma… attenzione! Il vino non si versa “alla traditora”, cioè non si versa con il dorso della mano (the back of the hand) verso il basso. E sapete perché si dice così? Sapete perché si dice “versare il vino alla traditora”? Un piccolo aiuto: ha a che fare con il “veleno”.
32:26
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Tara: Il veleno? Come poison?
32:29
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Gianlu: Mhmm. Esatto.
32:31
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Tara: Allora, quindi, nel passato... qualcuno ha messo del veleno... nel bicchiere mentre versava il vino?
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Sara: Ma tipo… hanno usato dei trucchetti nascosti, che ne so, nella manica, nel guanto, direttamente nella mano…? 
32:49
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Gianlu: Beh, ragazze, devo dire che ci siete andate molto vicino. Allora, in passato si usava un anello speciale, un ring, dove si metteva il veleno. E la persona che portava questo anello, versando il vino “alla traditora”, faceva uscire dall'anello il veleno… che andava direttamente nel bicchiere del nemico… e il nemico moriva!
33:23
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Sara: Aha…
33:24
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Tara: Ah, che interessante e tragico!
33:27
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Gianlu: Eh sì, molto tragico. E si dice… non so se sia vero o meno… che Lucrezia Borgia abbia avvelenato tantissimi nemici versando il vino alla traditora.
33:43
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Sara: Lucrezia Borgia, ma certo!
33:45
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Gianlu: Eh, sì! Diabolica, direi. Beh, ragazze, ora che abbiamo visto qualche regola per servire il vino e anche come non servirlo, possiamo stappare una bottiglia e brindare, che dite?
34:02
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Tara: Finalmente! Il momento che ho aspettato!
34:04
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Sara: Anche io ci sto, basta che non lo versi alla traditora!
34:08
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Gianlu: Beh, ragazze, questo lo vedremo. Chi vivrà, vedrà!
34:19
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Gianlu: E adesso che abbiamo un bel bicchiere di vino in mano… possiamo passare al momento spumeggiante e frizzantino… proprio come il vino. È infatti l’ora del quiz. Pronta, Tara?
34:33
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Tara: Sì, prontissima.
34:38
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Gianlu: Bene, allora, Tara. Prima domanda per te. Qual è la differenza tra vino bianco e vino rosso?
34:51
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Tara: Allora, la differenza è la buccia. Con il vino bianco non si usa la buccia e con il vino rosso si usa la buccia.
35:02
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Gianlu: Bravissima. Esatto. Risposta corretta. Molto bene. Passiamo alla prossima domanda. Quando versi il vino nel risotto per prepararlo, che verbo usi?
35:21
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Tara: Ah, sì, ricordo questa parola perché mi piace: sfumare il vino con il riso.
35:28
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Gianlu: Esatto. Benissimo. Era molto difficile questa domanda. Ma passiamo alla prossima. Per descrivere un vino ci sono alcuni aggettivi che possiamo usare per essere precisi. Quali sono?
35:49
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Tara: Allora, con il colore c’è bianco, rosso, rosé… Dopo abbiamo leggero, corposo, frizzante, fermo, dolce e secco.
36:03
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Gianlu: Molto bene, wow, una vera esperta. Ultima domanda. Che cosa significa “decantare il vino?”
36:17
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Tara: Quando decantiamo il vino, lasciamo il vino a respirare un po’.
36:24
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Gianlu: Perfetto, benissimo. Beh, direi che ormai sei pronta per fare un corso di sommelier, no?
36:32
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Tara: Può essere.
36:33
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Gianlu: Va bene, Tara. Grazie mille di esserti messa in gioco e di essere stata qui con noi anche oggi.
36:40
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Tara: Ah Gianlu, come sempre è stato un piacere immenso stare qui con te e con Sara. Grazie mille!
36:46
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Gianlu: Sara, grazie mille di essere stata qui con noi, grazie mille di essere passata a trovarci.
36:52
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Sara: Grazie a voi, non vedo l'ora di tornare!
36:55
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Gianlu: E lo farai molto presto!
36:57
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Sara: Ciao!
36:58
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Gianlu: E siamo arrivati anche oggi alla fine di questo episodio. Vi ricordo che, nella app di Babbel, trovate tante attività per continuare a esercitare l’italiano. Se il podcast vi è piaciuto, lasciate un commento positivo o 5 stelle nella vostra applicazione. Infine, potete mandarci i vostri commenti o le vostre richieste all'indirizzo podcasting@babbel.com.
37:24
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Alla prossima!

Ecco una lista di parole importanti ed espressioni utili usate nell'episodio. Troverai i nomi al singolare accompagnati dal corrispettivo articolo e i verbi all'infinitivo.


la produzione mondiale
il primato assoluto
la produzione di vino
esportare
il Chianti
il Moscato
il Pinot Grigio
il Prosecco
l’enoteca
l’enologia
il banchetto
la bevanda
dolce
alcolico
il calice di vino
sfumare il riso
il vino bianco
il vino rosso
consumare
fare un brindisi
brindare
la vineria
il viaggio eno-gastronomico
la degustazione
il vino rosé
la buccia
l’uva
il sapore
delicato
l’intensità
il Nero d’Avola
il Chianti
il vino dolce
il vino secco
il Montepulciano d’Abruzzo
il Marsala
il vino frizzante
la bollicina
il vino fermo
il Prosecco
il Moscato
lo spumante
il vino leggero
il vino corposo
il Nebbiolo
il Ripasso
l’Amarone
abbinare
il contrasto
l’armonia
il Porto
il/la sommelier
il Vermentino
i cantuccini
il vin santo
liquoroso
le Langhe
il Nebbiolo
il vitigno
il Barolo
la Franciacorta
il Primitivo di Manduria
il Nero d’Avola
lo Zinfandel
la temperatura
decantare il vino
versare
il decanter
la caraffa
versare il vino alla traditora
il veleno
avvelenare
End
Parti insieme a Tara, Sara e Gianluca alla scoperta dei vini italiani. Come si ottiene il vino bianco? E quello rosso? Dove si produce il Barolo? Perché il vino non si versa “alla traditora”? Questo e molto altro ancora in una puntata… da gustare fino all’ultimo sorso!