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Negli episodi de La bottega di Babbel i nostri ospiti sono tutti studenti e studentesse che, come te, imparano l’italiano da qualche tempo. Durante le nostre conversazioni è possibile che Alex, Humberto, Tara e Tom facciano dei piccoli errori: tutto questo è normale ed è parte del percorso di apprendimento.

Nella trascrizione dinamica abbiamo messo la correzione di questi errori nelle note a piè di pagina. Così puoi controllare anche la versione corretta in italiano! Buon ascolto!

00:04
::
Gianluca: Ciao a tutti e bentornati a La bottega di Babbel. Ormai lo sapete benissimo, in questo podcast vi parliamo di alcuni aspetti culturali dell'Italia. Come sempre, siamo curiosi di ricevere i vostri commenti a riguardo. Scriveteci una e-mail a podcasting@babbel.com. Potete lasciarci un breve messaggio, un complimento o un'idea per i prossimi episodi. Come potete immaginare, a seguito della pandemia del coronavirus, stiamo vivendo una situazione abbastanza inusuale. Anzi, a dire il vero, io e i miei ospiti stiamo trasmettendo proprio dagli armadi delle nostre camere da letto. E indovinate un po' chi sono gli ospiti della puntata di oggi? Ebbene sì, Tara ed Emanuele sono di nuovo qui con noi. Ciao, ragazzi e bentornati!
00:53
::
Tara: Ciao tutti!¹ Sono felice di essere qui con voi di nuovo.
00:57
::
Emanuele: Ciao, Gianluca! Ciao, Tara! Come state? Tutto bene a casa?
01:01
::
Tara: Ah… Lele sto bene… ho il mio cane qui con me…
01:05
::
Emanuele: Ah, va beh, allora vuol dire che hai un po' di compagnia, giusto?
01:07
::
Tara: Sì, giusto almeno non mi sento sola.
01:10
::
Emanuele: Ottimo… e tu, Gianlu? Tutto bene?
01:13
::
Gianluca: Beh, anche per me tutto bene a parte, ovviamente, l’isolamento, che è una condizione che vale per tutti. Beh, diciamo che la situazione attuale ci obbliga a stare a casa e il coronavirus ha cambiato un po' le nostre abitudini, no? A parte il lavoro, che cosa fate a casa il fine settimana e nei momenti liberi?
01:34
::
Tara: Mah… allora… ehm… io questi giorni sto cucinando di più e sto passeggiando di più con il mio cane…² sto leggendo di più… queste cose!
01:47
::
Gianluca: Mhmm… e tu Emanuele invece che cosa fai?
01:51
::
Emanuele: Mah… io come sai mi sono appena trasferito nella nuova casa e quindi ho avuto un po' più di tempo per godermi la casa nuova, arredarla, cucinare in tranquillità e fare anche qualche acquisto online per l'appartamento.
02:03
::
Gianluca: A proposito di acquisti, oggi iniziamo proprio parlando di marchi italiani e partiamo con un piccolo quiz.
02:13
::
Gianluca: Leggo il nome di alcune aziende, Tara, e tu mi devi dire se sono italiane o no e cosa producono. Facciamo un esempio: la Barilla è italiana o non è italiana?
02:25
::
Tara: È italiana!
02:26
::
Gianluca: Esatto! E cosa produce?
02:28
::
Tara: La pasta, credo.
02:30
::
Gianluca: Perfetto! Iniziamo?
02:30
::
Tara: Sì!
02:31
::
Emanuele: Iniziamo.
02:32
::
Gianluca: Allora, il primo marchio è Diesel.
02:36
::
Tara: Indovino che no è una marca italiana!³
02:39
::
Gianluca: Mhmm… Emanuele?
02:41
::
Emanuele: E invece, Tara, è sì una marca italianissima e, come immagino tu sappia, produce jeans e quindi è una marca di abbigliamento.
02:44
::
Abbigliamenti (Niels Elgaard Larsen, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons )


Alt:

02:49
::
Tara: Ah, sì conosco la marca ma ehm… non sapeva.⁴
02:53
::
Gianluca: Bene, passiamo alla seconda marca, al secondo marchio. Volvo: italiano o non italiano?
03:01
::
Tara: Non è italiano ed è Sweden!
03:04
::
Gianluca: Sweden in italiano è Svezia.
03:07
::
Tara: Svezia!
03:08
::
Gianluca: Quindi il marchio è… svedese.
03:11
::
Tara: Svedese! Ah… una parola difficile.
03:15
::
Gianluca: E sai che cosa produce?
03:16
::
Tara: Le macchine!
03:18
::
Gianluca: Esatto, quindi automobili. Passiamo al terzo marchio, Tod’s.
03:23
::
Tara: Dico che non è italiano.
03:25
::
Emanuele: E invece no, è italiana e produce calzature.
03:30
::
Gianluca: Perfetto! 
03:31
::
Tara: Sì!
03:32
::
Gianluca: Prossimo marchio, attenzione, attenzione si chiama Miele.
03:38
::
Tara: Mhmm… Allora questo deve essere italiano.
03:42
::
Gianluca: Perché?
03:44
::
Tara: Eh perché è una parola italiana, no? “Miele” significa honey?
03:45
::
Alt:

03:48
::
Gianluca: Certo, “miele” significa honey ma… Emanuele?
03:50
::
Emanuele: Non è italiana, bensì tedesca e produce elettrodomestici.
03:55
::
Eletrodomestici (berlingske.dk)

Alt:

03:57
::
Tara: Ah… Ah sì ho visto questa marca qui a Berlino.
04:02
::
Gianluca: Passiamo al marchio successivo, che è il marchio Candy.
04:07
::
Tara: Mhmm… è una parola in inglese, ma dico che è italiano!
04:11
::
Emanuele: Bravissima, Tara! Anche se non lo sai. Però ti posso dire che si è italiana e, contrariamente dal nome, non produce dolci o dolciumi ma, anch’essa elettrodomestici.
04:25
::
Tara: Ah…
04:26
::
Gianluca: Beh, Tara, mi sembra che sei preparatissima e sei già entrata nello spirito della puntata di oggi, in cui parleremo di…
04:35
::
Gianluca: Va beh, ve lo dico dopo il jingle.
04:42
::
Gianluca: Allora, Tara, se ti dico la parola, o meglio, l'espressione Made in Italy tu a cosa pensi?
04:50
::
Tara: Ah… penso… di… delle cose che sono fatte ehm… in Italia che, le cose che sono di origine, d’origine italiane.⁵
05:03
::
Gianluca: E puoi fare un esempio di prodotti che sono fatti in Italia?
05:06
::
Tara: Prodotti che sono fatti in Italia… ehm… la moda, la moda come Versace ma anche che di più ehm… tu hai detto Barilla?⁶
05:20
::
Gianluca: Esatto. La Barilla, la De Cecco sono aziende che producono pasta e quindi alimentari.
05:28
::
Tara: Sì, alimentari… la moda ehm… come si cama… come si chiama questa macchina piccolissima… ehm… Ape Piaggio!
05:34
::
Piaggio (paPisc from Bologna, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons)

Alt:

05:38
::
Gianluca: Quindi, insomma, anche automobili italiane, abbigliamento, alimentari. Sono sicuramente tutte idee collegate al Made in Italy e rappresentano l'idea dell'industria italiana ma anche dei prodotti italiani all'estero.
05:55
::
Tara: Sì, mi sembra che sì.⁷
05:56
::
Gianluca: Ecco, secondo una ricerca l'idea di Made in Italy varia un po’ da Paese a Paese. Tu, Emanuele, a cosa pensi quando parliamo di Made in Italy?
06:08
::
Emanuele: Beh, Gianlu, per me il Made in Italy è, come ha detto Tara, tutto ciò che viene fatto in Italia e tutti quei prodotti che hanno questa italianità, questo Italian spirit. E, quando penso al Made in Italy, penso a un prodotto con una garanzia di qualità.
06:23
::
Gianluca: Anche per me, un prodotto Made in Italy si differenzia da altri proprio per la qualità, l’affidabilità e anche l'estetica, no?
06:35
::
Emanuele: Sì, diciamo che è anche l'espressione del buon gusto italiano.
06:42
::
Gianluca: Allora, Emanuele, come fai a sapere se un prodotto è Made in Italy?
06:48
::
Emanuele: Beh, questa domanda è abbastanza facile, Gianlu. Ehm… diciamo che sui prodotti possiamo leggere un'etichetta con la bandiera italiana e con la scritta Made in Italy.
06:57
::
Gianluca: Esatto, proprio così. E questo è un marchio che esiste già da trent’anni, dagli anni Ottanta-Novanta ed è stato introdotto proprio in lingua inglese per un semplice motivo. Tara, puoi immaginare quale possa essere il motivo?
07:15
::
Tara: Perché… può essere perché… ehm… la gente che va a comprare ehm… parla inglese.
07:27
::
Gianluca: Sì o magari perché è internazionale, no?
07:30
::
Tara: Sì, è internazionale, sì, meglio detto, sì.⁸
07:33
::
Gianluca: Sì. esatto. Proprio così e infatti ehm… negli anni Ottanta-Novanta i prodotti italiani avevano iniziato ad avere un grande successo all'estero, soprattutto per la qualità ma anche per il design, per il disegno creativo e per difendere la produzione italiana, per evitare, diciamo, i falsi, i cosiddetti fake, è stata introdotta l’etichetta Made in Italy. Una cosa interessante è che questo marchio di solito riguarda quattro settori specifici dell'industria italiana, le cosiddette “Quattro A”, perché questi settori iniziano tutti con la lettera A. Quindi la prima lettera è la lettera “A” di abbigliamento e questo è il primo settore del Made in Italy, chiaro?
08:26
::
Tara: Sì.
08:28
::
Gianluca: Ecco, adesso Emanuele ti aiuta ad individuare le altre tre rimanenti “A” che corrispondono ad altri tre settori del Made in Italy italiano.
08:38
::
Emanuele: Vediamo, Tara. Ehm… prima abbiamo parlato appunto di macchine, quindi pensa ad esempio alla Ferrari. Un'altra parola per macchine è?
08:46
::
Tara: Automobile.
08:48
::
Emanuele: Esattamente, quindi la seconda è appunto l'automobilismo. Poi… passiamo invece su un'altra “A”: Barilla e De Cecco , ne abbiamo detto prima, cosa produce? Produce…?
09:02
::
Tara: Alimenti.
09:03
::
Alimenti (Vincent Dörig via Unsplash



Alt:

09:03
::
Emanuele: Esattamente, bravissima, senza neanche un aiuto. E quindi il settore degli alimenti è il settore?
09:11
::
Tara: Ah, alimentare!
09:13
::
Emanuele: E passiamo adesso all'ultima… Non so, conosci Alessi?
09:16
::
Tara: Alessi no, non lo conosco.
09:18
::
Emanuele: Produce accessori per arredare la tua casa. Quindi, la quarta “A”, secondo te, potrebbe essere…?
09:26
::
Tara: Arredamento?
09:26
::
Arredamento (Sailko, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons)
 


Alt:

09:28
::
Gianluca: Bravissima! Beh, allora riassumiamo brevemente le quattro “A”, i quattro settori del Made in Italy sono: abbigliamento, alimentari, automobili e arredamento. Ehm… Emanuele, sai come è possibile ottenere questo marchio, il marchio del Made in Italy in Italia?
09:51
::
Emanuele: Beh, deve essere prodotto in Italia, giusto?
09:55
::
Gianluca: Mhmm… più o meno diciamo. Questo era vero all'inizio, negli anni Ottanta, quando tutto il processo della produzione avveniva interamente in Italia. Oggi non è proprio più così, infatti la globalizzazione ha spostato la produzione anche all'estero perché costa meno, è più economica, no? Quindi, in realtà oggi per definire il Made in Italy si usano due criteri principali. Lele, hai un'idea di quali siano questi due criteri?
10:32
::
Emanuele: Se non ricordo male, un criterio è il criterio delle materie prime.
10:36
::
Gianluca: Diciamo che le materie prime sono ehm… le materie principali da cui poi realizziamo un prodotto, per esempio la lana, il cotone, eccetera, se parliamo di abbigliamento. Proviamo a fare un esempio, Tara. Pensiamo a una famosa marca italiana che produce vestiti, abbigliamento ehm… quando sono considerati Made in Italy secondo il criterio delle materie prime, secondo te?
11:05
::
Tara: Ehm… per esempio un maglione di Golce & Gabbana è… ehm⁹… Made in Italy se la lana come hai detto o il cotone sono italiani ehm… anche se la produzione è in Germania o in… negli Stati Uniti o in Turchia…
11:33
::
Gianluca: Fantastico, esatto, proprio così, perfetto! Ecco, il secondo criterio invece è un po' più ehm… complicato. Facciamo un esempio concreto e pratico. Una crema alla cioccolata è considerata Made in Italy se viene prodotta per la maggior parte in Italia, no?
11:54
::
Emanuele: Ah, quindi le nocciole arrivano da un Paese, lo zucchero da un altro Paese ma se poi la crema viene prodotta in Italia può essere considerata Made in Italy, giusto?
11:56
::
Nocciole (Fir0002 at English Wikipedia, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons)

Alt:

12:05
::
Gianluca: Esatto. Proprio così. Per essere Made in Italy il prodotto deve essere lavorato per buona parte in Italia, anche se il materiale o gli ingredienti, per esempio le nocciole, non sono proprio italiani. Ecco, a proposito di cibo, veniamo ora ad un tema, diciamo, da… leccarsi i baffi.
12:29
::
Gianluca: Bene, partiamo dal settore più gustoso…
12:33
::
Tara: Ehm aspetta, aspetta, Gianlu! Ehm… scusa ma che cosa hai detto prima questo di “leccarsi i baffi”?¹⁰
12:42
::
Gianluca: Ah… allora, “leccarsi i baffi” è un'espressione diciamo idiomatica per dire che qualcosa è veramente gustoso, delizioso. Sai cosa sono i baffi?
12:55
::
Tara: Moustache!
12:57
::
Gianluca: Esatto, esatto. Quindi noi diciamo “leccarsi i baffi”, in inglese potrebbe essere tradotto letteralmente con…
13:03
::
Tara:to lick your moustache.
13:06
::
Gianluca: Esatto. … per dire che qualcosa è veramente delizioso. È chiaro?
13:10
::
Tara: Sì, sì, sì, grazie.
13:12
::
Gianluca: Bene, ecco torniamo quindi al secondo settore del Made in Italy, il settore alimentare. C’è un'azienda italiana famosissima in tutto il mondo per i suoi dolci. Emanuele, sai di quale azienda sto parlando, vero?
13:30
::
Emanuele: Assolutamente, direi la Ferrero?
13:33
::
Gianluca: Ecco, la Ferrero, come ha detto Emanuele, è una multinazionale che produce appunto dolci ma, in origine, la Ferrero era un semplice laboratorio, un piccolo laboratorio artigianale, specializzato in dolci con noci e, soprattutto, con nocciole. Tara, sai cosa sono le nocciole?
13:56
::
Tara: Ehm… credo che le nocciole sono hazelnuts?¹¹
14:02
::
Gianluca: Esatto, proprio così, sì. Quindi questa azienda, la Ferrero, è conosciuta inizialmente come azienda che produce dolci alle nocciole o con nocciole e già agli inizi della sua fondazione, quindi negli anni Sessanta, il signor Ferrero produceva una crema chiamata Supercrema a base di nocciole, latte e cioccolato mhmm… da leccarsi i baffi! E questa crema oggi è famosa in tutto il mondo. Tara, hai capito di quale crema spalmabile sto parlando?
14:40
::
Tara: Ehm… deve essere Nutella.
14:42
::
Gianluca: Tara, tu la Nutella la mangi, no?
14:45
::
Tara: Ah sì, la mangio ma non troppo perché ha molto zucchero!
14:51
::
Gianluca: Mhmm… e tu, Emanuele, invece? Sicuramente sei un golosone.
14:55
::
Emanuele: Sì, Gianlu, ci hai azzeccato in pieno.
15:01
::
Gianluca: Abbiamo visto che ci sono quattro settori che iniziano con la lettera “A” per quanto riguarda il Made in Italy. Abbiamo parlato di una di queste quattro “A” che è quella che si riferisce agli alimentari, cioè al cibo. Veniamo ora ad un’altra “A”, quella del settore automobilistico, cioè le macchine per intenderci. Sicuramente, la Ferrari è il marchio più influente del Made in Italy nel mondo, ma diciamo che non è proprio una macchina che possiamo comprare tutti, no? Emanuele tu non hai una Ferrari a casa, giusto?
15:39
::
Emanuele: Beh, sfortunatamente no, Gianluca.
15:41
::
Gianluca: Però c’è un altro marchio storico e italianissimo quando parliamo di auto ed è la Fiat, cioè un'azienda che produce motori, automobili, da oltre un secolo e già il nome Fiat, in realtà, contiene tutta la sua italianità. Fiat sta per Fabbrica Italiana Automobili Torino, quindi una fabbrica che esiste dal 1899 e che ha avuto momenti di grande successo, ma anche dei momenti di crisi come tutte le aziende possono avere. Negli Stati Uniti la Fiat è conosciuta, ma questo me lo ricordo da… dalle mie esperienze negli Stati Uniti, l'acronimo Fiat è usato anche con un altro significato, vero, Tara?
16:37
::
Tara: Eh sì, in America, ma molti anni fa, Fiat era l'acronimo di Fix It Again, Tony…   ehm… perché si pensava che la… le automobili non funzionavano molto bene¹². Questo Tony era un immaginario meccanico italiano dove potevi portare l’auto Fiat perché si continuava a rompere.
16:37
::
Via imgur.com 
Alt:

17:04
::
Gianluca: Ho capito, insomma, quindi diciamo che però si giocava un po’ sugli stereotipi ehm… italiani, no?
17:12
::
Tara: Sì, sì è uno steriotipo¹³. Inoltre, nell'ultimo periodo la Fiat ha lanciato delle pubblicità dove fanno scherzi su questo aspetto e sul modo di dire Fix It Again, Tony.
17:27
::
Gianluca: Pensate un po' che a casa mia, nella mia famiglia, abbiamo sempre avuto solo automobili Fiat. Questo per una convinzione ehm… diciamo di mio padre. Infatti mio padre preferiva comprare auto Fiat perché voleva difendere la produzione delle auto italiane e quindi sostenere il Made in Italy. E nella tua famiglia, Emanuele?
17:50
::
Emanuele: Beh, Gianlu, mio padre invece, al contrario del tuo, dopo aver preso la Uno negli anni Ottanta, ha deciso di non comprare più Fiat perché si rompeva ogni due per tre, ovvero sempre. E, dopo quell'esperienza, non ne ha più comprate.
18:05
::
Gianluca: Però c’è un’automobile della Fiat che, secondo me, ha fatto la storia ed è diventata anche il simbolo, diciamo un'icona, del Made in Italy. Tara, sai qual è?
18:18
::
Tara: Non lo so.
18:19
::
Gianluca: E se ti dico Fiat Cinquecento, ti dice qualcosa?
18:23
::
Tara: Fiat Cinquecento ehm… no, scusami.
18:28
::
Gianluca: No, no, non c'è problema, figurati. La Fiat Cinquecento è una piccola macchina ed è forse il simbolo della produzione automobilistica italiana, non solo nel nostro Paese, ma forse anche nel mondo. Quest'auto, la Fiat Cinquecento, ha avuto veramente un grandissimo successo. Pensate, il primo modello si chiamava Topolino. Tara, sai cosa significa “topolino”?
18:28
::
Fiat 500 (dave_7 from Lethbridge, Canada, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons)

Alt:

18:51
::
Tara: Ehm… penso che “topolino” è mouse¹⁴.
18:53
::
Gianluca: Sì… e più precisamente little mouse.
18:57
::
Tara: Ah, little mouse, “topolino”, sì.
18:59
::
Gianluca: Esatto. Quindi quest'auto era chiamata così proprio per le sue dimensioni e per poter passare nei vicoli e nelle strade strette italiane, no, Emanuele?
19:08
::
Emanuele: Sì, sì, concordo, verissimo che poi anche l'auto è diventata un vero e proprio status symbol dei giovani del tempo. Ricordo che mia madre ne aveva una in famiglia e con mia zia litigava sempre perché voleva guidarla. Così, mia nonna cercava di accontentarle entrambe, facendo guidare un po' l'una e un po' l'altra.
19:34
::
Gianluca: Ecco, Tara, come anche tu all’inizio hai detto, il settore della moda, quindi la “A” per abbigliamento è quello che spesso associamo quando parliamo di Made in Italy. Infatti in Italia nascono molti marchi di moda, Armani, Dolce & Gabbana, Gucci… Ma anche delle marche meno care, come ad esempio la Diesel, Intimissimi, la Geox. Tara, tu sei una modaiola? Sai cosa significa “modaiolo”?
20:04
::
Tara: Ehm… posso indovinare, è una, una… non,… non credo che sono modaiola ma una modaiola può essere una persona che gli piace molto alla moda¹⁵.
20:21
::
Gianluca: Sì, esatto una persona che è modaiola è una persona molto attenta alle nuove tendenze, insomma alla moda in generale. Tu, Emanuele, compri solo abbigliamento Made in Italy?
20:34
::
Emanuele: Mi piacerebbe comprare solo dei capi Made in Italy, ma tra il fatto che sono in Germania e anche che i capi italiani belli possono essere costosi, non li compro sempre. Di solito, quando a Natale torno a visitare la mia famiglia, vado nel mio negozio di fiducia a fare shopping.
20:51
::
Tara: Ho una domanda: ehm… i capi sono hats?
20:55
::
Gianluca: No. Il capo è un pezzo d’abbigliamento. Il capo d’abbigliamento è un vestito.
21:04
::
Tara: Ah… capo d’abbigliamento è un vestito.
21:05
::
Gianluca: Può essere un maglione, può essere un paio di pantaloni, può essere una maglietta. Diciamo che è la parola generica per esprimere un qualsiasi tipo di… pezzo d’abbigliamento.
21:20
::
Tara: Ah ok. Abbiglimiento o i capi.¹⁶
21:23
::
Gianluca: I capi d'abbigliamento o semplicemente i capi.
21:27
::
Tara: I capi, ok, grazie.
21:33
::
Gianluca: Dunque, ehm… quando parliamo di Made in Italy, in Italia ci sono delle zone che sono specializzate nella produzione di prodotti specifici e infatti, a tal proposito, abbiamo intervistato un collega, qui a Babbel, che ci parla di questo aspetto particolare. Sentiamo.
21:57
::
Fabio: Dunque, io vengo dalla regione Umbria e per me l'Umbria è uno dei centri più importanti del Made in Italy, in modo particolare dell'artigianato.
21:59
::
Umbria (Via Wikimedia Commons)
Alt:

22:05
::
È una regione di grandi artigiani, che lavorano soprattutto la ceramica, il legno e la carta, ma l'esempio migliore di artigianato umbro è il settore tessile. La lavorazione dei tessuti ha una tradizione antichissima e ogni città ha la sua specializzazione, cioè lavora una stoffa specifica. La produzione più conosciuta è quella della lana cachemire, infatti la zona attorno al lago Trasimeno è definita proprio come la Cachemire Valley. Forse, il marchio più famoso è quello di Brunello Cucinelli che ha boutique di vestiti nelle principali metropoli del mondo. Brunello Cucinelli è un po' un eroe in Umbria, perché ha preferito mantenere la sua produzione in Italia e non delocalizzare all'estero, rendendo i suoi prodotti 100% Made in Italy.
22:56
::
Gianluca: Ecco, Fabio è un umbro DOC, cioè viene dall’Umbria, una regione del centro Italia e ci ha raccontato il Made in Italy proveniente da questa regione. Tara, che cosa hai capito dell’intervista di Fabio?
23:13
::
Tara: Allora, ho capito che la regione di… dell’Umbria è molto importante perché ha grandi artigiani e ha menzionato la ceramica, la carta, il legno… ha menzionato il settore tessile…
23:36
::
Gianluca: Tessile!
23:38
::
Tara: Tessile, il settore tessile ehm… con una tradizione antica ehm… che di più¹⁷… ah! Ha menzionato la lana cachemire che l'Umbria ehm… parte dell’Umbria è conosciuta come Cachemire Valley.
23:59
::
Gianluca: Esatto, wow! Hai capito veramente tutto. Torniamo però alla parola “artigianato” perché il Made in Italy umbro è legato all'artigianato. Tara, come potresti spiegare, in italiano e con le tue parole, questa parola? Che cos’è l’artigianato?
24:19
::
Tara: Artigianato. Allora c'è… c’è la parola “arte” ehm… e per me artigianato è per esempio fatto a mani…
24:30
::
Gianluca: A mano!
24:31
::
Tara: Ehm… fatto con materiali… buonissimi. È come produ… producere…
24:40
::
Gianluca: Produrre!
24:42
::
Tara: Produrre ehm… in forma speciale.
24:47
::
Gianluca: Esatto, benissimo. L'artigianato, come hai detto tu, è la produzione di prodotti a mano. E nella parola artigianato c’è la parola “arte”, perché è una vera e propria arte di lavorare i materiali, le materie prime, no?
25:05
::
Tara: Sì, sì, sì.
25:07
::
Gianluca: Ecco, un'ultima cosa: Fabio dice che alcuni prodotti umbri ehm… hanno il marchio 100% Made in Italy. Tara, sai che differenza c'è rispetto al marchio Made in Italy?
25:25
::
Tara: Ehm… mi sembra che 100% Made in Italy significa che tutti i materiali, tutte le materie, vengono d'Italia.¹⁸
25:38
::
Gianluca: Solo le materie o anche la produzione?
25:41
::
Tara: La produzione, la materia, tutto.
25:46
::
Gianluca: Esatto, perfetto! Il marchio 100% Made in Italy è un nuovo tipo di marchio, diverso dal semplice Made in Italy, che garantisce che il prodotto è stato fatto al 100% in Italia. Insomma, una vera garanzia di qualità in più.
26:09
::
Gianluca: Ma giungiamo al momento che non è 100% Made in Italy ma è "100% bottega di Babbel". Ed è anche il mio momento preferito. Insomma, domande e risposte veloci, zac zac! Tara, hai capito di cosa sto parlando, no?
26:25
::
Tara: Il quiz!
26:27
::
Gianluca: Esatto, esatto, proprio così e iniziamo con una domanda aperta, che sicuramente è utile per riassumere quello di cui abbiamo parlato oggi. Tara, se io ti chiedo che cos'è il Made in Italy, tu che cosa ci puoi raccontare?
26:45
::
Tara: Allora, Made in Italy è… vuol dire che è un… è un prodotto o una cosa che è fatta in Italia e con la maggiorità delle…
27:06
::
Gianluca: La maggioranza!
27:07
::
Tara: La maggioranza delle materie ehm… vengono d'italia.¹⁹
27:16
::
Gianluca: Mhmm… benissimo, bene e ecco, ora che i motori sono accesi e che hai già dato la tua prima risposta possiamo passare a qualcosina di più difficile. Quando parliamo di prodotti italiani del Made in Italy, noi facciamo riferimento a quattro settori, li abbiamo chiamati le famose quattro “A”. A cosa corrispondono queste quattro “A”?
27:41
::
Tara: Ehm… Abbigliamento, automobili, arrendamento…
27:48
::
Gianluca: Arredamento!
27:50
::
Tara: Arredamento ehm… ehm… del cibo, del cibo! Ehm… ehm…
28:00
::
Gianlu: Ali…
28:01
::
Tara: Ali… alimen… alimenta… alimentazione!
28:05
::
Gianluca: Sì, il settore alimentare e quindi gli alimentari. Perfetto, bene, bene. Era una domanda un po' difficile, no?
28:13
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Tara: Sì, sì un po' difficile ma… ho… ho imparato qualcosa.
28:18
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Gianluca: Bene, parlando di Made in Italy dobbiamo anche sapere, naturalmente, quali sono i due criteri principali per ricevere questo marchio. Ti ricordi quali sono?
28:32
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Tara: Ehm… credo di sì. Ehm… i due criteri sono… numero uno: la produzione. La produzione deve essere in Italia, ehm… il secondo criterio ehm… che la maggioranza delle materie deve venire d'Italia, deve essere italiana. Ehm… ricordo la frase “materie prime”.²⁰
29:04
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Gianluca: Esatto, bravissima, sei stata veramente attenta. Quindi il primo criterio è il criterio delle materie prime, il prodotto deve essere fatto con materie che vengono dall'Italia. Il secondo criterio è che la maggior parte della lavorazione venga fatta in Italia. Era particolarmente difficile questa domanda ma, come sempre, ti sei rivelata bravissima. Ecco, l'ultima domanda: mi sai dire anche quando un prodotto può essere considerato 100% Made in Italy?
29:41
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Tara: Ehm… sì, 100% Made in Italy significa che noss… che tutta la produzione accade in Italia e anche tutte le materie vengono d'Italia e le materie prime sono d'Italia.²¹
30:01
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Gianluca: Esatto, proprio così, perfetto! Il marchio 100% Made in Italy è un nuovo marchio per prodotti che sono fatti interamente in Italia. Tara, grazie mille per aver superato brillantemente il quiz di oggi e per essere stata qui con noi in questa discussione sul Made in Italy italiano. Spero di rivederti molto presto!
30:25
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Tara: Grazie per avermi invitata, ragazzi e, come sempre, è stato molto divertente.
30:30
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Gianluca: Grazie a te, Tara. Emanuele, grazie di essere ormai una presenza costante del nostro podcast e, come sempre, è stato un piacere averti di nuovo qui a La Bottega di Babbel.
30:42
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Emanuele: Grazie a te per avermi invitato, Gianlu! Questa volta, nel nuovo studio in remoto. Spero di rivederti presto dal vivo, quando la pandemia sarà finalmente solo un lontano ricordo.
30:52
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Gianluca: Sì, spero anch'io di rivederti presto e dal vivo. Ecco, come sempre, vi ricordo che potete continuare a imparare e praticare l'italiano con i nostri corsi di Babbel e, come vi ricordavo all'inizio, potete mandarci i vostri commenti a questo episodio e scriverci qual è il vostro prodotto Made in Italy preferito all’indirizzo e-mail podcasting@babbel.com. Se non l'avete ancora fatto, non dimenticate di abbonarvi al podcast per non perdervi i prossimi episodi. Alla prossima! 



Note a piè di pagina:  
¹
(0:53) - Ciao a tutti!
² (1:34) Mah… allora… ehm… io in questi giorni sto cucinando di più e sto passeggiando di più con il mio cane…
³ (2:36) - Indovino che non è una marca italiana! ⁴ (2:49) - Ah, sì conosco la marca ma ehm… non lo sapevo. ⁵ (4:50) - Ah… penso… a alle cose che sono fatte ehm… in Italia che, le cose che sono di origine, d’origine italiana.
⁶ (5:06) - … la moda, la moda come Versace ma anche... che altro ehm… tu hai detto Barilla?
⁷ (5:55) - Sì, mi sembra di sì. ⁸ 7:30) - Sì, è internazionale, sì, così è detto meglio. ⁹ (11:05) - per esempio un maglione di Dolce & Gabbana è… ¹⁰ (12:33) -  Ehm… scusami, ma che cosa hai detto prima… riguardo a “leccarsi i baffi”?
¹¹ (13:56) - Ehm… credo che le nocciole siano hazelnuts?
¹² (16:37) - … le automobili non funzionassero molto bene.¹³ (17:12) - Sì, sì è uno stereotipo. ¹⁴ (18:50) - Ehm… penso che “topolino” sia mouse. ¹⁵ (20:04) - Ehm… posso indovinare, è una, una… non… non credo di essere modaiola ma una modaiola può essere una persona a cui piace molto la moda.
¹⁶ (21:20) - Ah ok. Abbigliamento o i capi.¹⁷ (23:38) - che altro… ¹⁸ (25:25) - Ehm… mi sembra che il 100% Made in Italy significhi che tutti i materiali, tutte le materie, vengono dall'Italia. ¹⁹ (27:07) - la maggioranza delle materie ehm… viene dall'italia. ²⁰ (28:32) - che la maggioranza delle materie deve venire dall'Italia, deve essere italiana. Ehm  ricordo l’espressione “materie prime”. ²¹ (29:41) - Ehm… sì, 100% Made in Italy significa che noss…, che tutta la produzione accade in Italia e anche tutte le materie vengono dall'Italia e le materie prime sono italiane
End
Quali sono i prodotti italiani più conosciuti all’estero? Come si ottiene il marchio “Made in Italy”? Scopri insieme a Gianluca, Tara ed Emanuele le caratteristiche di questo marchio in un episodio 100% Made in Italy! Manda i tuoi commenti a  podcasting@babbel.com.