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Fucsia: ¡Hola! Ti do il benvenuto a questo episodio di Un giorno en español, un podcast dedicato a chi sta imparando lo spagnolo. Io sono Fucsia e sono qui per aiutarti a capire meglio le storie che ascoltiamo insieme. Come sempre, ti ricordo che puoi riascoltare gli episodi tutte le volte che vuoi. E se preferisci leggere mentre ascolti, trovi la trascrizione nella descrizione dell’episodio. Inoltre, ci farebbe piacere conoscere la tua opinione su questo podcast. Scrivici una mail a podcasting@babbel.com.
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Oggi ci immergeremo in un giorno della vita di Daphne, una studentessa portoricana che si è appena trasferita in Argentina. Durante la sua prima settimana a Buenos Aires, scopre che in alcuni Paesi dell’America Latina, per dire “prendere” la metropolitana, è consigliabile usare una parola diversa da quella che lei conosce. Così, si ritrova a fare un errore divertente, o imbarazzante, a seconda del punto di vista. Considerando l’ampia diffusione dello spagnolo in tutta l’America Latina e nel mondo, è normale che possano nascere malintesi tra ispanofoni di zone diverse. Ascoltiamo l’esperienza di Daphne!
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Daphne: ¿Cómo están? Soy Daphne y soy de Puerto Rico, pero acabo de mudarme a Buenos Aires. ¡Es mi primera semana en la capital de Argentina!
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Fucsia: Daphne dice: “mi sono appena trasferita a Buenos Aires”, “acabo de mudarme a Buenos Aires”, la capitale dell’Argentina. Buenos Aires è una metropoli fantastica con un’importante scena culturale e molto cosmopolita. Daphne è felice e racconta di essere qui per un “intercambio de estudios”, uno scambio studentesco.
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Daphne: Estoy muy feliz de estar aquí. Buenos Aires es una ciudad fantástica con una escena cultural muy importante y muy cosmopolita. Estoy aquí porque hago un intercambio de estudios en una de las universidades de esta ciudad.
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Fucsia: Daphne vive in un bell’appartamento insieme a due “porteñas” molto simpatiche. “Porteño”, al femminile “porteña”, è il termine usato in Argentina per riferirsi alle persone di Buenos Aires. Deriva da “porto”, infatti Buenos Aires possiede il principale porto dell’Argentina!
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Daphne: Vivo en un apartamento increíble con dos porteñas muy simpáticas. Porteño o porteña es el nombre de las personas que son de Buenos Aires.
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Fucsia: E questo “apartamento increíble”, incredibile, dove vive Daphne, si trova anche in uno dei “barrios”, dei quartieri più rinomati della città: il barrio di Palermo. Proprio così, come la nostra Palermo! Si tratta di un quartiere pieno di bar, ristoranti, musei, negozi, in spagnolo “tiendas”, e meravigliosi parchi. In pratica, è il posto perfetto per “encontrarse con amigos”, per incontrarsi con gli amici.
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Daphne: Mi apartamento está en el famoso barrio de Palermo, en el norte de Buenos Aires. Es un barrio muy popular. Tiene museos y parques. También tiene muchas tiendas, cafés y restaurantes. Es el lugar perfecto para encontrarse con amigos.
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Fucsia: Oggi è il primo giorno di Daphne all’università. C’è un evento speciale organizzato “para los estudiates de intercambio”, per gli studenti dello scambio studentesco: si tratta di un discorso di benvenuto, “una charla de bienvenida”.
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Daphne: Hoy es el primer día para los estudiantes de intercambio. Todos los estudiantes de intercambio vamos a una charla de bienvenida en la universidad.
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Fucsia: L’università è un poco lontana, “un poco lejos”, dalla casa di Daphne. Così, la ragazza dice che deve prendere la metro, che in Argentina si chiama “el subte”.
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Daphne: La universidad está un poco lejos de mi casa. Tengo que ir en el “subte”, que es como llaman los argentinos al metro de Buenos Aires.
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Fucsia: Prima, Daphne va a piedi, “a pie,” fino alla stazione della metro, che è la stessa dell’autobus e del treno, che in Argentina è il “ferrocarril”. La stazione “está cerca”, è vicina a casa sua.
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Daphne: Primero voy a pie a la estación de metro, bus y ferrocarril. Está cerca de mi casa.
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Fucsia: Ora ascoltiamo attentamente le indicazioni di Daphne. Deve andare sempre dritto, “todo recto”, fino al parco, “hasta el parque”. La parola “hasta” ti suona familiare? Forse l’hai già sentita in “hasta la vista”, che vuol dire “ci vediamo”. In realtà, si usa spesso nelle indicazioni stradali e in questo contesto vuol dire “fino a”. 
Poi, Daphne usa il verbo “girar”, che significa “girare” o “svoltare”: “giro a la izquierda", “giro a sinistra”, e poi “giro a la derecha”, “giro a destra”. 
Alla fine arriva in stazione. Nomina anche due strade, “calles”, che incontra nel suo percorso.
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Daphne: Voy todo recto hasta el parque. Después giro a la izquierda en la calle Armenia y luego giro a la derecha en la calle Raúl Scalabrini Ortiz. ¡Ahí está la estación!
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Fucsia: Bene, arrivare alla stazione non è stato difficile. Ora Daphne deve prendere il “subte”, la metro, fino all’università. Ti è mai capitato di perdere un sacco di tempo per decifrare linee e fermate sulla mappa della metro in una nuova città? Per fortuna oggi ci sono le app sul telefono… Daphne è alle prese con la mappa del subte di Buenos Aires. E considerando che nella sua città la metro ha una sola linea, è normale che le dieci linee di Buenos Aires le creino un po’ di confusione.
06:46
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Daphne: En la estación hay un mapa con todas las líneas de metro, o subte. Buenos Aires tiene muchas líneas de metro: tiene 10. En San Juan solo tenemos una línea. Hmm, ¿qué línea va a la universidad?
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Fucsia: Che linea va all’università? Daphne sta cercando di capirlo. Guarda la mappa ma ha fretta. In spagnolo, “ho fretta” si dice: “tengo prisa”. Il verbo “tener” significa “avere” e infatti è lo stesso che si usa per dire, ad esempio, “ho 26 anni”: “tengo 26 años”. Comunque, la mappa del subte ha diversi colori e lettere e Daphne è “un poco confundida”, un po’ confusa.
07:39
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Daphne: Miro el mapa pero tengo prisa. Veo que la universidad está en la dirección sur. Las líneas de metro en Buenos Aires tienen diferentes colores y letras. Estoy un poco confundida.
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Fucsia: Dato che è “un poco tarde”, un po’ tardi, Daphne corre alla “parada”, la fermata della linea che secondo lei va all’università.
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Daphne: Es un poco tarde, así que corro a la parada del metro.
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Fucsia: Sale sulla metro appena in tempo, infatti dice: “me subo al metro justo a tiempo”. Ma pochi minuti dopo, si accorge di essere salita sulla metro sbagliata, “el metro equivocado”.
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Daphne: Me subo al metro justo a tiempo. ¡Qué bien! Pero unos minutos más tarde… Estoy en el metro equivocado.
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Fucsia: Già, ora deve scendere e quindi dice: “me bajo del metro”. Quando scende, cerca nuovamente la mappa con le linee della metro…
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Daphne: En la siguiente parada me bajo del metro y busco el mapa con todas las líneas de metro. Miro otra vez el mapa y estoy más confundida. Tengo que pedir ayuda.
09:07
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Fucsia: Ma Daphne continua a essere confusa, quindi decide di chiedere aiuto, “pedir ayuda”. Accanto a lei c’è un ragazzo che sembra uno studente. Forse anche lui va all’università. Sicuramente saprà qual è la linea giusta!
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Daphne: Veo a un chico que parece estudiante. Quizás va a la universidad, como yo. Seguro que él sabe qué línea va a la universidad.
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Fucsia: Daphne vuole chiedere al ragazzo se sa quale linea deve prendere.
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Daphne: –Perdona, estoy perdida, ¿puedes ayudarme?
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Estudiante: –Claro. ¿A dónde vas?
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Fucsia: Prima gli dice: “Estoy perdida”, “Mi sono persa”. Poi chiede il suo aiuto. Così, lui le chiede: “¿A dónde vas?”, “Dove vai?”
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Daphne:–Voy a la universidad. ¿Qué metro tengo que coger para ir a la universidad?
10:06
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Estudiante: –Ahahah
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Daphne: Él empieza a reírse y no para de reírse.
10:11
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Estudiante:–Ahahah
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Fucsia: Cos’è successo? Daphne ha fatto una domanda, ma qualcosa dev’essere andato storto. Infatti, il ragazzo inizia a ridere, “empieza a reírse”, e non la smette più, “y no para de reírse”. Lei è perplessa e non capisce cosa ci sia di così “chistoso”, così divertente… Be’, io lo so! E tra un attimo lo scoprirai anche tu…
10:41
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Daphne:–¿Por qué te ríes? ¿Qué es tan chistoso?
10:45
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Estudiante: –Mira, en Argentina “tomas” el metro… nosotros no “cogemos” el metro. “Coger”… bueno, no usamos “coger” en ese contexto porque su significado es… bueno… es sexual y muy vulgar. Es mejor decir “tomar”.
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Fucsia: Forse lo sapevi già, ma la parola “prendere” può avere traduzioni diverse in spagnolo, a seconda del contesto e anche del Paese. In molte parti dell’America Latina, per dire “prendere la metro” o un altro mezzo pubblico, si usa il verbo “tomar”, mentre Puerto Rico è uno dei pochi Paesi in cui si dice: “coger el metro”. Il problema è che in Argentina, come in altre parti dell'America Latina, “coger” ha un significato completamente diverso. È considerata una parola volgare ed è usata come sinonimo di… fare sesso. Povera Daphne, “qué vergüenza”, che vergogna!
11:51
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Daphne: –¡Oh, no! ¡Qué vergüenza!
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Estudiante: –Bueno, ahora ya sabes. Y yo también voy para la universidad. Podemos ir juntos. Tenemos que tomar este subte.
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Daphne: –¡Sí! Esa es una buena idea, ¡gracias!
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Fucsia: Be’, almeno ha trovato qualcuno che, come lei, sta andando all’università! E lui le dice che possono andarci insieme, “juntos”. Dopo questa confusione “chistosa”, divertente, o “vergonzosa”, imbarazzante, Daphne arriva finalmente all’università, appena in tempo per il discorso.
12:33
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Daphne: Después de una confusión… chistosa o vergonzosa, llego a la universidad justo a tiempo para la charla.
12:44
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Fucsia: D’ora in avanti, de ahora en adelante, Daphne starà ben attenta a “tomar el subte” in Argentina. Mentre a Puerto Rico, potrà continuare a “coger el metro” o “la guagua”, che per i portoricani è l’autobus.
13:01
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Daphne: De ahora en adelante, solo voy a tomar el subte y el bus en Argentina; y solo voy a coger la guagua o el metro en Puerto Rico.
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Fucsia: Come vedi, non capita solo a chi impara una nuova lingua di fare errori imbarazzanti. Può succedere anche a persone di madrelingua spagnola che viaggiano in altri Paesi dove si parla una variante della loro lingua! Qualche volta, però, gli errori possono anche diventare una parte importante del viaggio o, come per Daphne, un simpatico aneddoto da raccontare!
13:33
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Com’è andata? Hai letto trascrizione durante l’ascolto? Se non l’hai ancora fatto e pensi che ti sia sfuggito qualcosa, prova a riascoltare la storia, questa volta con il testo. Lo trovi nella descrizione dell’episodio. Qui, vedrai anche delle immagini che ti aiuteranno a capire meglio il racconto e scoprirai altre risorse utili. ¡Gracias y hasta pronto!
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