Stella: Quell’anno, due amici francesi decidono di andare a trovarla in Libano. I primi tre giorni trascorrono come previsto, “se passent comme prévus”: fanno una scorpacciata di hummus e si stupiscono del fatto che piova tutto il tempo. “Bien sûr”, naturalmente, sono francesi e perciò si lamentano molto: c’è troppo traffico, i libanesi non rispettano l’ambiente, e così via. Per un libanese, va bene separare la carta e la plastica, ma avere un tetto, “un toit”, sulla testa, è più importante.
Ho trascorso un periodo in Libano e posso confermare questa descrizione. È un luogo caotico, ma chiunque abbia vissuto negli anni Ottanta sa che il Libano è stato martoriato dalla guerra per decenni. Eppure, allo stesso tempo, è un Paese culturalmente ricco e un luogo di straordinaria bellezza naturale. E la sua gente è accogliente e generosa.