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Stella: Ciao! Ti do il benvenuto a un nuovo episodio di Francese en route, il podcast dedicato a chi vuole imparare il francese. Insieme ascolteremo storie provenienti dal mondo francofono, naturalmente in francese! Io sono Stella e ti aiuterò a capire le parole e le frasi più difficili. Non solo, durante l’ascolto ti darò anche piccole informazioni culturali. Così tu potrai rilassarti, ascoltare le storie e goderti il viaggio!
00:40
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Per renderti le cose più semplici ho preparato la trascrizione completa dell’episodio, che puoi leggere durante l’ascolto. La trascrizione, insieme a tante immagini e video, è disponibile sul sito babbel.com/podcasts oppure cliccando sul link nella descrizione dell’episodio.
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Ma dove ci porterà la storia di oggi? Siamo diretti a Martinica, un’isola che appartiene alla Francia dal diciassettesimo secolo e che è conosciuta anche come “l’isola dei fiori”. Patrick ci racconterà della sua infanzia trascorsa sull’isola e dello shock culturale che ha subìto quando la sua famiglia è tornata a vivere a Parigi.
Bene, è arrivato il momento di partire… On y va ! 
L’île aux fleurs ci aspetta!
01:46
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Patrick: Je m’appelle Patrick. Quand j’arrive en Martinique, j’ai deux ans. Je n’ai pas de souvenirs d’avant. Pour moi, tout commence sur le bateau qui nous emmène là-bas. 10 jours de traversée, une grosse tempête et enfin… l’arrivée sur l’île aux fleurs.
02:11
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L’île aux fleurs, c’est l’autre nom de la Martinique. Très loin de la France entre l’océan Atlantique et la mer des Caraïbes, la Martinique est française. Mais là-bas, la diversité est incroyable. Des fleurs, des forêts, des plages, des montagnes et un volcan… Pour moi, la normalité…
02:40
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Stella: In francese, “tempête” significa “tempesta”; Patrick aveva solo due anni ma ricorda ancora il viaggio di dieci giorni per raggiungere la Martinica, che a quanto pare, è stato piuttosto movimentato. La Martinica è un’isola dei Caraibi e di fatto, anche se Patrick non l’ha detto, è più vicina a New York che alla Francia. Ecco spiegato il lungo viaggio! Patrick ci ha raccontato dell’incredibile diversità di questa isola: la flora, le foreste, le spiagge, le montagne e anche un vulcano. Per lui, tutto questo rappresentava la normalità. Ma com’è stata l’infanzia di Patrick?
03:24
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Patrick: Comment est mon enfance ? Eh bien, en Martinique, il fait chaud toute l’année. Alors, tout se passe à l’extérieur. On vit dehors. Notre maison a des vérandas et les fenêtres sont très grandes pour laisser entrer le vent.
03:45
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Avec ma sœur, nous jouons sous les vérandas. Ou bien dans le jardin avec les chats, le chien, les poules… Et le weekend, nous pique-niquons sur la plage. La vie est belle !
04:00
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Mais un jour, mon père nous annonce que nous allons rentrer en France. À Paris. Où ça ? À Paris ? C’est où Paris ?!
04:11
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Stella: Sull’isola di Martinica fa caldo tutto l’anno, quindi la vita si svolge principalmente all’aria aperta. Patrick e la sua famiglia vivono in una tipica casa caraibica, con verande e grandi finestre da dove entra il vento. Lui e sua sorella giocano con gli animali e nei fine settimana fanno pic-nic sulla spiaggia. “La vie est belle !”, dice Patrick, “La vita è bella!”
Ma un giorno, il padre annuncia che torneranno a vivere in Francia. A Parigi… “Parigi?” pensa Patrick. E dove si trova?
04:49
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Patrick: Pour rentrer en France, cette fois, on prend l’avion. Pour un petit garçon de 5 ans, c’est très excitant ! Mais ce n’est pas tout. Une autre surprise nous attend. Une fois à Paris, on traverse toute la ville en taxi… Et là, c’est le choc.
05:12
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Les voitures, les immeubles, la foule, les magasins… Les publicités dans les rues ! Waouh !!! On vit comme ça à Paris ?! C’est totalement nouveau pour moi… Et je trouve ça ma-gni-fi-que ! Quel spectacle !
05:31
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Stella: Hai notato che per riferirsi al soggetto “noi”, Patrick usa la parola “on” anziché “nous”? “On prend l’avion”… “Prendiamo l’aereo”. In francese, infatti, “on” sostituisce “nous” nel linguaggio parlato e in contesti informali.
Patrick chiede anche: “On vit comme ça a Paris ?!” In questa domanda, “on” si riferisce alla gente, in modo impersonale. Questo è un altro uso di “on”, e il senso della domanda di Patrick è: “Si vive così a Parigi?!”. 
Per il bambino di cinque anni che attraversa la città sul sedile posteriore di un taxi, è tutto nuovo: le automobili, gli edifici alti, la folla, i negozi, e anche gli annunci pubblicitari lungo la strada. Che meraviglia! Chissà se Patrick si è adattato alla vita di città. 
Sentiamo come prosegue la sua avventura parigina…
06:27
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Patrick: Le lendemain, ma mère nous dit : “On va vous acheter des chaussures de ville.” Pour ma sœur et moi, c’est un événement ! Des chaussures ?! En Martinique, on ne porte pas de vraies chaussures, seulement à Noël et le jour du Carnaval… On vit en sandales ou - la plupart du temps - pieds nus !
06:50
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Nous voilà donc dans le magasin avec ma mère et ma petite sœur Martine. On essaie des modèles différents, des couleurs différentes… On est super contents !
07:05
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Stella: Il giorno dopo, la mamma dice a Patrick e alla sorellina che andranno a comprare “les chaussures de ville”, cioè delle “scarpe da città”, o come le chiamiamo noi, “scarpe eleganti”. Per Patrick e la sorella Martine, questo è un vero e proprio evento! A Martinica, infatti, le scarpe eleganti si indossano solo a Natale oppure durante il Carnaval, una grande festa di strada che si svolge nel periodo di Pasqua. Patrick aggiunge che a Martinica indossavano solo sandali e che per la maggior parte del tempo, vivevano “pieds nus”, cioè a piedi nudi!
 
Dentro il negozio, i due bambini provano diversi modelli di scarpe. Sono super contenti! O come dice Patrick: “On est super contents!” Ma poi…
07:56
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Patrick: Finalement, ma sœur a une chaussure bleue au pied gauche et une chaussure rouge au pied droit. Elle tombe amoureuse de la rouge, ma mère prend la chaussure et cherche la vendeuse. Mais à ce moment-là, ma sœur pleure. Pourquoi ?! C’est incompréhensible !
08:18
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Ma mère lui demande perplexe : “Qu’est-ce qui se passe, ma doudou ?”. Et ma sœur dit en pleurant : “Je voudrais les deeeeux !”. Ah, c'est donc ça le problème ! Martine pense que ma mère ne va acheter qu’UNE chaussure ! Elle ne sait pas qu’on achète toujours une paire !
08:43
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Stella: La sorella di Patrick indossa una scarpa blu al piede sinistro e una rossa al piede destro! “Elle tombe amoureuse de la rouge”, “lei si innamora di quella rossa”, dice Patrick. Ma quando la mamma prende la scarpa e va a cercare la persona addetta alle vendite, la bambina scoppia a piangere… “Qu’est-ce qui se passe, ma doudou?” chiede la mamma. “Che cosa succede, tesoro mio?”
 Nella lingua creola della Martinica, “ma doudou” è un termine affettuoso che significa “tesoro mio”. La maggior parte delle persone che vivono sull’isola parlano sia francese che creolo, la lingua locale. Comunque, anche in francese “doudou” è un termine affettuoso e si usa per riferirsi a qualcosa che si vuole coccolare. Al maschile, “un doudou”, è una morbida copertina da divano.
 Hai capito cosa sta succedendo? La sorellina di Patrick crede che sua madre voglia comprare una sola scarpa. Probabilmente non sa che le scarpe si comprano sempre a paia!
09:49
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Patrick: Petit à petit, les chaussures de ville, les grands magasins, et la foule des rues deviennent plus familiers. Au début, on enlève nos chaussures un peu partout, comme en Martinique…
10:03
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Mais avec le temps, on s’habitue. Et bientôt Martine ne quitte plus ses belles chaussures rouges ! Quand je repense à cette histoire et à mon enfance, je réalise que l’île aux Fleurs est unique.
10:19
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J’ai beaucoup voyagé dans ma vie, mais jamais je n’ai retrouvé un endroit comme ça : un endroit où la nature est si belle, la vie si douce, et la liberté si grande…
10:34
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Stella: Poco per volta, le scarpe eleganti, i grandi negozi e la folla di Parigi sono diventati familiari. All’inizio, i bambini si toglievano continuamente le scarpe, come sull’isola di Martinica. “Mais avec le temps, on s’habitue”. Ma con il tempo, dice Patrick, ci siamo abituati. E alla fine, anche Martine ha smesso di togliere le sue bellissime scarpine rosse.
11:01
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Quando ripensa al passato, Patrick si rende conto che Martinica è un luogo unico, caratterizzato da una natura magnifica e grande libertà…
11:11
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Bene, siamo arrivati alla fine della storia di oggi! E tu, che cosa ne pensi dell’idea di vivere “pies nus”, cioè a piedi nudi?
11:20
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E non dimenticare la parola “on”! In francese puoi usarla per riferirti alla gente in generale, oppure al posto di “nous” (noi), nei contesti informali. Abbiamo anche imparato che “tempête” significa tempesta, che usiamo “doudou” per chiamare qualcuno “tesoro” e che le “chaussures de ville” sono un accessorio fondamentale a Natale, al Carnaval, e naturalmente per la vie Parisienne. E ricorda che a Martinica “La vie est belle!”
11:54
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Se hai voglia di continuare a imparare, vieni a scoprire le lezioni di Babbel!
11:59
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E non preoccuparti se non capisci ogni parola della storia la prima volta. È normale e con il tempo diventerà più semplice. In ogni caso, puoi ascoltare l’episodio tutte le volte che vuoi. La ripetizione è utilissima, quindi torna pure indietro e riascolta le parole e le frasi che non hai capito al primo ascolto. E quando avrai acquisito un po’ di sicurezza, ascolta anche la versione in francese senza i miei commenti!
12:28
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Ci piacerebbe molto conoscere la tua opinione su questo podcast. Puoi inviarci una mail a podcasting@babbel.com oppure lasciare un commento nella sezione dedicata.
12:41
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Grazie per averci ascoltato e… ti aspettiamo al prossimo episodio! 
Au revoir!
End
Viaggia con Patrick sull'isola caraibica francese di Martinica, e poi a Parigi. Ascolta il racconto di Patrick sulla sua infanzia sull "isola dei fiori” e lo shock culturale che ha subìto quando è tornato a vivere a Parigi con la sua famiglia. Mandaci la tua opinione su questo episodio a podcasting@babbel.com